Palermo, 18 set. - (Adnkronos) - La Regione siciliana ricorrera' alla Corte Costituzionale sollevando conflitto di attribuzione in merito a due provvedimenti del ministero dell'Economia e delle Finanze. Lo ha deciso la giunta regionale riunita oggi a Palazzo d'Orleans. In particolare, con una nota del dipartimento Ragioneria generale dello Stato sono stati disposti accantonamenti economici a carico delle Regioni e delle Province autonome a valere sulle quote di compartecipazione ai tributi erariali a titolo di concorso alla finanza pubblica. La Sicilia eccepisce che lo Statuto assegna alla Regione la titolarita' dell'intera imposta e non una quota di compartecipazione e, dunque, non puo' essere operato alcun accantonamento perche' ne deriverebbe l'illegittima sottrazione di gettito di esclusiva spettanza regionale. Peraltro, sulle norme, nelle more della cui attuazione si dispongono tali accantonamenti, la Sicilia ha gia' sollevato questione di legittimita' costituzionale innanzi alla Consulta e, dunque, le somme non possono essere trattenute dall'Agenzia delle Entrate come previsto da lla nota ministeriale. Nel medesimo ricorso la Sicilia considera illegittimo anche il Decreto dirigenziale del ministero dell'Interno (n. 177 del 26 luglio 2012 pubblicato sulla Guri il 31 luglio 2012) sulla "riduzione delle risorse per sanzioni ai comuni e alle province non rispettosi del patto di stabilita' nel 2011" in quanto non spetta allo Stato il potere di disporre sanzioni nei confronti degli enti locali della Regione siciliana.