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Bersani nei sondaggi stacca MontiBerlusconi cresce e Grillo resiste

Nelle ultime rilevazioni una coalizione di centrodestra guidata dal Prof sarebbe al 25 per cento. Pier invece con Vendola ha il 40 per cento. I cinque stelle fermi fra il 16 e 18. Tonfo di De Magistris e Ingroia
di Ignazio Stagno domenica 16 dicembre 2012

2' di lettura

  Il Prof è immobile. Fermo nel suo loden. Ora è stretto. Lui vuole toglierselo, appenderlo e cominciare a fare politica. O policy come direbbe lui. Tutti si chiedono cosa farà e intanto i sondaggi hanno già acceso i riflettori su di lui. I numeri però non sembrano premiarlo. E’ di 15 punti percentuali il vantaggio che i principali istituti di sondaggi attribuiscono al centrosinistra guidato da Pier Luigi Bersani su un’ipotetica larga coalizione di centrodestra a sostegno di Mario Monti composta da Udc, Futuro e Libertà, lista Montezemolo e Popolo della Libertà. Pd in testa - Stando alle cifre diffuse nelle ultime due settimane da Demos, Emg, Tecné, SpinCon, Ipr marketing, Ipsos, Ispo ricerche ed Swg lo schieramento di Pd e Sel, se si andasse al voto oggi, conquisterebbe in media un consenso di poco inferiore al 40% (39,5%), Il Partito Democratico viene infatti stimato dai sondaggisti mediamente al 33,9%.  Il Prof in difficoltà, il Cav no - Con un Bersani ridens ma che piange per paura del Prof in campo, c'è il centro che con Monti candidato arranca. L’aggregazione delle liste montiane del vecchio terzo polo viene stimata in media all’8,7%. Il partito di Pierferdinando Casini viene valutato al 5,1%, mentre i finiani si aggirano intorno al 2%. Il Cav invece è dato in ascesa, ma più prepotentemente con un Monti candidato.  Insieme al Pdl la coalizione moderata del Professore raggiungerebbe oggi il 24,4% dei voti. Il partito di Berlusconi e Alfano recupera qualche punto percentuale. In media vale il 15,9%  e oscilla dall’11,9 di Tecnè al 18,2 di Demos. La Lega Nord viene stimata mediamente al 5,7%. Il dittatore resiste - Beppe Grillo invece mantiene uno zoccolo duro nonostante i tonfi mediatici degli ultimi giorni. Dall'epurazione della Salsi e Favia allo sfogo sul web per chi chiede democrazia nel movimento, a quanto apre Beppe perde colpi ma non troppo. Si conferma secondo partito, nonostante una flessione di circa un punto nell’ultima settimana, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che secondo i sondaggi vale il 16,5%. La lista del comico genovese se si votasse oggi potrebbe ottenere il 18,2 % dei consensi. Giggino è fuori - I piagnoni invece che rischiano di restare fuori dal parlamento hanno percentuali da allarme rosso. La Federazione della Sinistra al 2%, i Radicali tra lo 0,7 e il 2,3%, l’Italia dei Valori mediamente al 2,3%, la Destra di Storace 2,5%, i Verdi sempre al di sotto del 2%. Tristemente non pervenuto il Movimento arancione di De Magistris e Ingroia che è stimato allo 0,5 per cento.  

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