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Monti, Berlusconi e Europa lo convincono: si candiderà premier entro Natale

di Giulio Bucchi domenica 16 dicembre 2012

2' di lettura

  di Marco Gorra Quale sia stata la richiesta è universalmente noto: «Caro Monti, per favore candidati». Quale sia stata la risposta, tuttavia, è assai meno chiaro. Di fronte ai pressanti inviti giuntigli ieri da tutti i leader del Partito popolare europeo - primo in ordine di tempo Silvio Berlusconi - il Professore si è schermito: un «grazie» e nulla più. L’unica certezza è che il pressing dei Popolari non ha trovato una reazione ostile: «Noi», ha raccontato dopo il vertice il presidente della commissione Esteri dell’Europalramento Elmar Brok abbiamo detto chiaramente a Monti che ci piacerebbe vedere la sua candidatura e abbiamo avuto un buon feeling». Altre fonti parlano di un Professore che, pur non rispondendo direttamente, avrebbe espresso «apprezzamento» per l’offerta berlusconiana di candidatura con passo indietro compreso nel prezzo.  Insomma, per quanto attento sia stato a non sbilanciarsi eccessivamente, Monti non ha rispedito al mittente le offerte. In situazioni come questa, un «no, grazie» è frase assai poco problematica da pronunciare. Avesse voluto tirarsi fuori dalla faccenda, dunque, il premier avrebbe avuto il modo. Il solo fatto che abbia scelto di non declinare va letto come un mezzo sì. Altro elemento da non sottovalutare è la cornice: presentandosi di persona al consesso di quello che è il massimo contenitore del centrodestra continentale, Monti ha compiuto una precisa scelta di campo. O, meglio, l’ha confermata. Già in settembre il Professore aveva partecipato ad un incontro del Ppe: in quell’occasione (si era a Fieseole), il premier aveva sottolineato i propri «legami intellettuali» col partito «sul piano di ideali e visione del mondo», oltre a rivendicare il merito di avere propiziato l’accettazione dell’allora Forza Italia nella famiglia del popolarismo europeo. Insomma, qualunque sia il ruolo che Monti sta immaginando per sé, di sicuro sarà in una funzione come minimo alternativa alla sinistra. Leggi l'articolo integrale di Marco Gorra su Libero in edicola oggi, venerdì 14 dicembre    

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