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Vendola e Di Pietro, ultimatum a Bersani: "O con noi, o andiamo avanti da soli"

Il leader Sel: "Alleanza di Vasto possibile, ma servono subito gli stati generali del centrosinistra. Il voto dimostra che il Pd sbaglia"
di Giulio Bucchi domenica 27 maggio 2012

2' di lettura

Un ultimatum bello e buono, e ora Pierluigi Bersani non può più prendere tempo né svicolare. Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola, a In onda su La7, anche per bocca del collega di Italia dei Valori Antonio Di Pietro avverte il segretario del Partito democratico: "Convochiamo gli stati generali del futuro, del centrosinistra come luogo per salvare il Paese. Bersani dice no? Io e Di Pietro apriamo il cantiere, cominciamo lo stesso da soli". Quella foto di Vasto, con l'alleanza mai nata per davvero tra i tre soggetti della sinistra italiana, più che un punto di partenza resta un punto d'arrivo. Anzi, un miraggio. Perché le sirene che chiamano Bersani cantano nomi fin troppo centristi per Nichi e Tonino, tipo Pierferdinando Casini. Ed è proprio quello che non va giù al leader Sel e governatore della Regione Puglia. "Bisogna costruire un'alleanza molto più vasta - incalza Vendola - con alleati che secondo me sono attualmente soprattutto non dentro ma fuori il quadro politico. Io voglio sapere qual è l'idea, qual è il programma per l'Italia, altrimenti è solo un balletto dell'alleanzismo e delle formule non me frega niente".  Ammucchiata democratica - Questione di programmi chiari, dunque, ma pure di numeri. Perché Sel e Idv si fanno forza con i risultati delle elezioni amministrative, soprattutto con il flop del Pd a Parma che si aggiunge ai risultati deficitari dell'esecutivo e all'impasse della maggioranza di cui proprio Bersani fa parte insieme a Pdl e Terzo Polo. "Io ero in attesa dei risultati del governo Monti ma è stata una delusione grande e il voto dimostra che è fallita l'ipotesi del Pd di condizionare il partito - attacca Vendola -. Ora dico a Bersani che rispetto le sue scelte ma, come si vede, la linea vincente è quella di Hollande, è battere la politica della Merkel. Io sono disponibile a un programma socialdemocratico di tipo europeo per dare una svolta al nostro Paese". E Bersani? Per ora nicchia, con Rosy Bindi che ribadisce: "Sarà riconfermata l’alleanza di una sinistra riformista italiana; ci sarà un’apertura a ciò che si muove nel Paese; sarà anche un appello alle forze moderate". Insomma, di tutto un po'. Sempre che a Nichi e Tonino vada bene. 

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