Berlusconi: "Fini era il mio erede, ora ha l'1%. Bisogna indagare sul perché del suo addio"

Il leader Pdl parla di "complotti e congiure" ai suoi danni e collega la rottura di Gianfry alle grandi manovre di finanza e media che hanno portato al governo tecnico
di Giulio Bucchidomenica 30 dicembre 2012
Berlusconi: "Fini era il mio erede, ora ha l'1%. Bisogna indagare sul perché del suo addio"
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Chiamatelo commissario, perché Silvio Berlusconi è in vena d'indagini. Dopo aver proposto in caso di vittoria elettorale del Pdl una "commissione d'inchiesta" sul governo tecnico di Mario Monti e sulla "congiura" internazionale che nel novembre 2011 ha portato alla caduta del suo governo, Silvio torna alla carica su Gianfranco Fini: "Bisogna scavare per sapere quali sono state le motivazioni che lo hanno portato a lasciare il partito di cui era stato cofondatore, praticamente il numero due, il mio successore per passare alla opposizione e adesso raccogliere l'1% con un partitino politico". Al suo arrivo a Milano da Roma, incontrando i giornalisti alla stazione centrale, il leader del Pdl collega l'addio di Fini nel tardo autunno 2010 a manovre oscure e più ampie: "La stessa cosa vale per tutto quello che è successo sui giornali e sulla stampa. C'è stata una manovra che era finanziaria e politica e il governo tecnico - ha proseguito Berlusconi - era già pronto. Un governo - ha concluso - che è stato un vulnus grave nella   democrazia".