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Monti, il flop alle urne: ecco come perderà

di Ignazio Stagno domenica 30 dicembre 2012

Il Monti elettorale

2' di lettura

Ormai tutto è cominciato. Il Prof è in campo. Le liste scaldano i nomi. E i nomi cominciano ad as-salire la politica. Monti è al nodo cruciale. Chi portare in lista? Numeri alla mano la questione non è di poca importanza. Se fossero confermati i sondaggi dal voto del 24-25 febbraio, al Pd e a Sel e a chi andrà con loro andranno 340 deputati. Poi ci sono i restanti 290 che vanno divisi ai perdenti. La lista Monti o il rassemblement che lo sostiene dovrebbe incassare nella più ottimistica e rosea delle ipotesi  65-75 deputati. Pochissimo. Insomma sarebbe una disfatta. Agenda Monti, tweet vari, attacchi al Cav e promesse di crescita. Tutto questo rumore per poi non avere poi nemmeno la possibilità di governare? Lo scoglio del Senato -  Il Prof già parte sconfitto. Si tratta però di perdere con stile a questo punto. Il Senato poi è un altro osso duro per Monti. Lì il Pd è già in difficoltà e rischia di non sfondare. Figurarsi la lista del Prof. Lì contano i voti presi sul territorio. E come si prendono i voti sul territorio? Mettendo in lista chi è radicato nelle città, nelle province. E guardano i partiti che sostengono Monti c'è poco da fare sono squilibrati verso sud. Fli e i finiani hanno la base elttorale nel Lazio e soprattutto in Campania e Sicilia.  La fortuna del Prof passa da Sud - Stessa cosa per l'Udc. Anzi per Casini la Sicilia è un feudo. Il suo partitino da 6 per cento raccoglie la maggior parte dei voti proprio sull'isola. Ma anche qui c'è un problema con il Prof. Lui vuole fare le liste. Lui vuole scegliere i nomi. E Casini cosa farà? Evidentemente dovrà dire qualche no pesante. E in Sicilia i no i termini di voti si pagano. Casini ha fatto fortuna con i cuffariani prima e con gli eredi di Totò dopo. Ognuno di loro ha una valigia piena di voti da mettere sul banco. E la mette a disposizione di chi offre un posticino in lista. Ma avere un'Agenda sponsorizzata dagli uomini Udc siciliani che sono passati sotto qualche inchiesta e che rappresentano quella politica di cui il Prof si vuole liberare non è proprio il massimo. Altri due nomi da far saltare sono quelli di Cesa e Ciocchetti. Ma anche in quel caso addio ad una barca di voti. Il Prof deve decidere. Perdere bene e avere dunque qulache senatore e deputato in più da giocarsi oppure perdere male in nome di una pulizia delle liste che però conti alla mano rischia di far sbattaere la nave proprio appena fuori dal porto? Bisogna veder se Casini avrà il coraggio di dire qulache no. Le sorti di Monti passano dal sud che gli piaccia o no. E con il sud il Prof della Bocconi deve fare i conti. Perchè la politica alla fine si basa sui numeri e sui voti. Uno per uno. E vanno raccolti anche dove fa caldo. Senza loden.

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