CATEGORIE

Dalla toga alla poltrona e viceversa: ecco tutti i magistrati che sono scesi in campo con la sinistra, dalla Finocchiaro e Di Pietro e fino a Ingroia

Candidarsi è un diritto per ogni cittadino. I magistrati però posso avere conflitti d'interesse e possono incrinare la fiducia nella giustizia. Se politicizzata. La loro aspettativa per la candidatura va regolata. Troppo facile fare il salto per poi tornare indietro
di Ignazio Stagno domenica 30 dicembre 2012

Antonio Ingroia

3' di lettura

Anche il procutatore nazionale antimafia Pietro Grasso scende in politica. Il magistrato ha infatti chiesto al Csm l’aspettativa per motivi elettorali. Solo qualche giorno fa   Grasso non si allea con il massimo teorico della trattativa tra Stato e mafia, ma con il Partito Democratico di Pier Luigi Bersani. Dalla toga alla poltrona - I magistrati, i pm, i procuratori antimafia ormai hanno deciso di abbandonare il loro mestiere per fare politica. C'è chi come Ingroia si mette in pole position per guidare un intero movimento. La lista arancione in pratica se la sta cucendo addosso. Poi c'è chi la politica la fa da tempo con la toga appesa nell'armadio. Finocchiaro, Violante, Di Pietro e tanti altri come Caliendo, Centaro, Giuliano, D'Ambrosio, Della Monica, Nitto Palma, Maritati, Ferranti, Tenaglia, Lo Moro, Papa, Palomba, Emiliano. E non dimentichiamo De Magistris che è traino politico di Ingroia. Il salto dalla poltrona alla toga è semplice. Fai due-tre inchieste rigorosamente risolte con archiviazione e poi ti arriva la chiamata per la lista. Di sinistra, quasi sempre. Però i magistrati mica sono fessi. Il rischio della politica è alto. Può anche succedere che ci sia un flop dietro l'angolo. Il paracadute -  E allora come mettersi al sicuro?. Basta chiedere l'aspettativa elettorale. Un'aspettativa che è un bel paracadute se le cose vanno male. Il potere giudiziario, insieme a quello legislativo, ed esecutivo costituiscono l'ossatura dello Stato e sono essi stessi bilancini per garantire l'indipendenza dei vari settori istituzionali. Quando qualcuno salta da un carro ad un altro è in palese conflitto d'interessi. C'è poco da fare. Non si può indagare su qualcuno con un'inchiesta politicizzata e dalla sera alla mattina entrare a piedi uniti in politica. Verrebbe a mancare la fiducia da parte dei cittadini nella magistratura che dovvrebbe essere al di sopra delle parti. Quindi garantire l'aspettativa ad un magistrato o ad un pm che va in politica è altrettanto grave. Il motivo? Chi ha la toga addosso ha una grande responsabilità. Se poi sceglie di fare una campagna elettorale per candidarsi ne ha un'altra, personale in quel caso, di sicura importanza. Durante le campagne elettorali si possono avere nemici, si può attaccare politicamente qualcuno, si contestano legittimamente le idee dell'avversario. Insoma per dirla in una parola: ci si scopre. Se poi le cose non vanno bene e non si viene eletti rindossare la toga ancora una volta potrebbe essere ulteriore segnale di poca coerenza. Ovvero si lascia sempre il sospetto che gli avversari politici in campagna elettorale possano essere perseguitati usando il potere giudiziario.  Non tutti sono uguali - Tutti hanno diritto ad avere un'aspettativa per motivi elettorali. Ma andrebbe eliminata se l'incarico professionale riguarda uno dei poteri indipendenti dello Stato. L'aspettativa per i magistrati tutela in pratica il conflitto d'interessi. Un architetto che chiede l'aspettativa per fare politica, qualora rientrasse a lavoro non ha nel il potere nè il modo per consumare "vendette". Un magistrato sì. Sta sempre nella fiducia nella giustizia l'equilibrio di questa piccola anomalia. Il cittadino ha fiducia o meno nei magistrati e ne accetta sempre il verdetto. Ma di quelli che sono scesi in politica per poi risalire in magistratura, forse è un pò meno semplice da digerire.

Delirio Anm, sciopero e insulti al governo: "Nemmeno con mafia e terrorismo"

Toghe rosse Sciopero magistrati, la protesta in tribunale a Milano

nuovi scenari Donald Trump, Federico Rampini: quali poteri lo insidiano e cosa può accadergli

tag

Anm, sciopero e insulti al governo: "Nemmeno con mafia e terrorismo"

Alessandro Gonzato

Sciopero magistrati, la protesta in tribunale a Milano

Donald Trump, Federico Rampini: quali poteri lo insidiano e cosa può accadergli

L'ex pm Bucarelli condannato: "Ha cancellato video hard per salvare un calciatore del Torino"

Supermedia, la competizione a sinistra fa male solo alla Schlein

C’è un motivo per cui Elly Schlein si è convertita a Papa Francesco, o quantomeno ha provato a offri...
Pietro Senaldi

25 aprile, la sceneggiata di Debora Serracchiani: "Sono andata a Ventotene"

La deputata e responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani, in occasione del 25 Aprile è stata a Ventotene &...

Sondaggio Dire-Tecné, boom per FdI: a sinistra c'è un crollo spaventoso

La sinistra festeggia in piazze, Giorgia Meloni nelle urne. FdI è il primo partito con il 30% del consenso (+0,1%...

25 aprile tra odio rosso e "Kefiah"

L'odio rosso riesce a oscurare anche il 25 aprile. In occasione dell'ottantesimo anniversario della festa della ...