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Passera ha deciso: scende in campoVuole con lui Casini e Gianni Letta

Il superministro non lacerà i Palazzi Romani. L'obiettivo massimo, fare il premier. Il ripiego, il dicastero dell'Economia. Con Montezemolo resta il gelo
di Andrea Tempestini domenica 16 settembre 2012

Corrado Passera

2' di lettura

Non può ancora dirlo apertamente, non può confermarlo a mircrofoni aperti perché Mario Monti non gradirebbe: prima deve finire il mandato tecnico e il governo deve andare a casa (anche se l'ipotesi di un bis di Monti è sempre più concreta). Meglio non schierarsi, insomma. Ma Corrado Passera, il superministro tripartito del governo dei tecnici, il suo futuro lo ha deciso: scenderà (o resterà, fate voi) in campo. E ha già scelto la sua squadra: un abbraccio stretto stretto all'Udc di Pier Ferdinando Casini e a Gianni Letta del Pdl (se possibile), la fedelissma Emma Marcegaglia, la Cisl di Raffaele Bonanni ma archiviando Luca Cordero di Montezemolo (anche se, forse, il rapporto tra i due è recuperabile). E il fatto che il suo futuro sia tutto politico lo ha confermato, seppur con la consueta discrezione, nel weekend di Chianciano: "Abbiate pazienza, è questione di mesi". Poi scoprirà le carte. Il partito - Cattolico-liberale e un tempo elettore del Pd (quello di Romano Prodi, di cui era sostenitore), Passera, insomma, ha scelto con chi stare. Ne ha discusso a lungo soprattutto con la Marcegaglia, l'ex presidente di Confindustria con cui potrebbe dar vita alla nuova formazione dei liberal neo-democristiani. Il superministro vuole giocarsi le sue carte per realizzare le sua ambizioni politiche. Quali? Le strade sono due. La prima, e più gloriosa, è quella che lo vedrebbe al posto di Monti in una nuova grande coalizione. La seconda, comunque prestigiosa, è quella che lo condurrebbe al vertice del ministero dell'Economia. Il punto è che però Passera non vuole necessariamente un seggio parlamentare, non vuole insomma essere legato a doppio filo a un partito, perché l'etichetta gli staccherebbe l'etichetta di imparzialità che i "tecnici" appiccicano sulla loro giacchetta.  La squadra - Per quel che concerne gli "uomini di Passera", in primis ci sarebbero due colleghi di governo tecnico, ossia Lorenzo Ornaghi e Andrea Riccardi, due ministri di orientamento democratico-cattolico-liberale. Quindi, come detto, ci sarebbe Emma Marcegaglia, la fedelissima che però la pensa diversamente su Montezemolo. Emma voleva il presidente Ferrari nella squadra, ma Passera invece no. I rapporti tra i due tendono al gelo per gli interessi di Montezemolo sull'alta velocità (Ntv) e i ritardi del ministro nel dar vita all'autorithy di settore. Ma persone vicino a Passera, voci citate dal quotidiano La Repubblica, lasciano aperto uno spiraglio: "Passera e Montezemolo sono due debolezze che alla fine potrebbero decidere di mettersi insieme". Infine Corradino vorrebbe coinvolgere Gianni Letta: da ministro, Passera, non ha mai rotto i legami con il centrodestra, e il primo - stimato - interlocutore è sempre stato proprio Gianni Letta.

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