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Grillo vieta i talk show ai suoi: "In tv perdiamo credibilità"

Il leader del Movimento 5 Stelle ammonisce: "Andare in televisione ci fa perdere voti. Non dobbiamo omologarci con le vecchie mummie"
di Pruneddu Pietro domenica 13 maggio 2012

2' di lettura

Dopo il grande risultato delle urne, Beppe Grillo affila le armi in vista dei ballottaggi e detta le linee guida per i suoi candidati. Un post, pubblicato nel suo blog, suona come un ammonimento ma anche come un ordine da eseguire alla lettera. "Partecipare ai programmi tv fa perdere voti e credibilità all'intero movimento", ha scritto il comico genovese. "Chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo". Il riferimento è senz'altro alla presenza di Federico Pizzarotti (candidato a Parma) e Nicola Fuggetta (candidato a Monza) nel programma di Lilli Gruber su La7 e di Paolo Putti (estromesso dal ballottaggio a Genova per un punto) ospite a Ballarò.  Un diktat netto - I tre esponenti grillini sono avvisati. "Se il Movimento 5 Stelle avesse scelto la televisione per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento. Partecipare ai talk show fa perdere voti e credibilità non solo ai presenti, ma all’intero Movimento". La linea tracciata dal leader è chiara: "Nei talk show il dibattito avviene con conduttori di lungo corso e con le mummie solidificate dei partiti. C’è l’omologazione con il passato. Che senso ha confrontarsi con Veltroni o con Gasparri in prima serata? Più che spiegarlo e ribadirlo non posso fare". Insomma un messaggio che sembra ammettere poche repliche.  Putti reagisce - Questa mattina Paolo Putti ha replicato a Omnibus: "Grillo non è un leader ma una persona che ha messo a disposizione risorse e intuizioni e che fa da megafono al Movimento nelle città e in rete. Nel Movimento esiste uno staff formato anche da tecnici, professori universitari, professionisti, docenti, che discute dei contenuti e poi Grillo fa da megafono in rete usando anche delle provocazioni".    

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