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"Colpiscono lei per colpire me"Le lettere di Napolitano e D'Ambrosio

Il carteggio fra il presidente e il suo consigliere scomparso a luglio
di Eliana Giusto domenica 21 ottobre 2012

2' di lettura

  "Caro dottor D’Ambrosio, l'affetto e la stima che le ho dimostrato in questi anni, sempre accresciuti sulla base dell’esperienza del rapporto con lei, restano intangibili, neppure sfiorati dai tentativi di colpire lei per colpire me". Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una lettera del 19 giugno scriveva al suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio che, dopo le polemiche sulla trattativa Stato-mafia, in una missiva del giorno prima rassegnava le sue dimissioni. "Cercheranno di colpire me per colpire lei" scriveva in una lettera del 18 giugno di quest’anno al Capo dello Stato. Nella missiva, edita oggi per la prima volta e contenuta in un volume che raccoglie gli interventi di Napolitano sulla Giustizia, D’Ambrosio un mese prima della sua prematura scomparsa, diceva al Capo dello Stato: "I fatti di questi giorni mi hanno profondamente amareggiato, personalmente ma, in via principale per la consapevolezza che la loro malevola interpretazione sta cercando di spostare sulla sua figura e sul suo altissimo ruolo istituzionale, condotte che soltanto a me sono invece riferibili". Il carteggio - "Le sue condotte, così come le ha ricostruite nella sua lettera, sono state, e non solo in questi sei anni, ineccepibili". Così Napolitano rassicurava D'Ambrosio sottolineando anche che "assolutamente obiettiva e puntuale è la sua denuncia dei comportamenti perversi e calunniosi, funzionali a un esercizio distorto del proprio ruolo, di quanti, magistrati, giornalisti o politici, non esitano a prendere per bersaglio anche lei e me". Nella lettera Napolitano parlava di tentativi di colpire D’Ambrosio per colpire la Presidenza della Repubblica effettuati da giornalisti, soprattutto, senza fare nomi, attacca duramente quei giornalisti come Marco Travaglio su il Fatto, che sulla questione trattativa Stato-mafia, hanno usato l'accetta. "Ce ne saranno ancora, è probabile: li fronteggeremo insieme come abbiamo fatto negli ultimi giorni. E la sua vicinanza e collaborazione resterà per me preziosa fino alla conclusione del mio mandato. Preziosa per sapienza, lealtà e generosità".   

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