"Il marchio è stato registrato il 28 maggio 2012 in piazza di Pietra 39 a Roma, presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi. Nessun simbolo, massima sobrietà. Due sole parole. “LISTA MONTI”, scritta proprio così in stampatello maiuscolo, unica ombra di grandeur. E’ stata depositata a due passi da palazzo Chigi, ma a registrare il nome non è stato naturalmente il presidente del Consiglio in carica", spiega Franco Bechis su Libero in edicola oggi. Già, il Professore ha giurato: "Non mi candido, dopo il 2013 mi ritiro dalla scena politica". Ma il suo parito - o meglio, la sua lista - è già pronto. L'uomo che l'ha registrata assicura: "A settembre ne saprete di più, per ora è tutto top secret". Ma ora il premier ci deve spiegare a che serve quella lista, e se davvero non ha intenzione di andare oltre il 2013. E come spiega Paolo Emilio Russo sul quotidiano di oggi, i ministri Barca, Grilli e Moavero, ma anche pezzi di Pdl, Pd e molti dell'Udc, sono pronti a sostenere Monti per un suo governo bis. "La lista - continua Russo - potrebbe essere estremo salvagente del Professore in caso di sfiducia, ma anche un restyling del Terzo Polo degli ultrà montiani, addirittura un catalizzatore di simpatizzanti presi un po’ dal Pd, un po’ dal Pdl e molti dall’Udc, nel caso si vada verso le elezioni con una situazione economica disastrosa". La tavola, insomma, sembra apparecchiata. Ma il diretto interessato, Monti, il premier tecnico, vola basso e spara: "Basta politica". Eppure il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, proprio per Monti fa un tifo sfacciato e chiede: "Avanti con il suo programma anche dopo il voto". Leggi gli approfondimenti su Libero in edicola oggi, mercoledì 11 luglio