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In Sicilia vince CrocettaI grillini primo partito

Il candidato Pd-Udc prende il 31%: "E' una rivoluzione". Musumeci (Pdl) con il 25%. Cancelleri (M5s) al 18%
di Lucia Esposito mercoledì 31 ottobre 2012

Rosario Crocetta

3' di lettura

In Sicilia vince l'asse Pd-Udc, il presidente sarà Rosario Crocetta. Sconfitto il Pdl, che con Nello Musumeci si ferma al 25,7%; boom del Movimento 5 Stelle che raccoglie il 18,1 per cento. Un dato inconfutabile che esce dalle elezioni regionali è però la vittoria dell'astensionismo. L'affluenza alle urne, del 47,42%, non è mai stata così bassa. Hanno votato 2.203.885 elettori. Nel 2008, quando si votò anche di lunedì e in contemporanea con le politiche, la partecipazione era stata del 66,68% e nel 2006, quando come in questa occasione i seggi erano rimasti aperti solo la domenica votarono il 59,16% dei siciliani e nel 2001 il 63,47 per cento. Il Comune con l’affluenza più alta è Maniace (Catania) dove si è raggiunto il 77,76%, mentre la più bassa si è registrata ad Acquaviva Platani (Caltanissetta) dove appena il 20,68% è andato alle urne. La Provincia dove si è votato di più è Messina, con il 51,32%, quella con l’astensione maggiore è Caltanissetta, con il 41,34%. Lo spoglio, iniziato stamattina alle 8, procede in modo lentissimo.  I risultati - Il candidato di Pd e Udc, Rosario Crocetta, ha incassato il 30,4% preferenze, mentre Nello Musumeci (candidato ufficiale del Pdl) è fermo al 25,7 per cento. Ma in Sicilia il primo partito è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, il cui candidato Giovanni Carlo Cancellieri raccoglie il 18,1% per cento. Gianfranco Miccichè, sostenuto da Mpa e Grande Sud, prende il 15,4% dei consensi. Per avere un metro di paragone, è utile ricordare che nel 2008 il cancidato del centrodestra, Lombardo, ottene il 65,3% dei voti, il candidato del centrosinistra, Finocchiaro, il 30,4% e gli amici di Beppe Grillo, con Sonia Alfano presidente, ottennero il 2,4 per cento. Altri candidati - Tra gli altri candidati,  Giovanna Marano (Idv) prende il 6,0%, Mariano Ferro del Popolo dei forconi l'1,5%, Cateno De Luca della Rivoluzione Siciliana (il movimento di Vittorio Sgarbi) l'1,2%, Gaspare Sturzo (indipendente) lo 0,9%, Giacomo Di Leo del Partito comunista dei Lavoratori lo 0,2% e Lucia Pinsone della lista Voi lo 0,2%.      Alfano rischia - Il risultato in Sicilia- il primo banco di prova per il Pdl targato Angelino Alfano - si delinea come una mazzata per gli azzurri, un colpo basso nella roccaforte siciliana che Alfano stesso dovrà essere in grado di incassare. Il segretario del Pdl ha però commentato: "Non vedo la sconfitta. Il 25% in Sicilia, in questo momento, per il Pdl è un grande risultato". In difesa del segretario si è schierato Ignazio La Russa, che ha spiegato: "Il risultato elettorale in Sicilia non dovrebbe pesare su Alfano, poi certo si può strumentalizzare tutto. Ma il voto siciliano non dovrebbe pesare sulla situazione del segretario". Secondo La Russa, "per vincere Crocetta ha dovuto stringere un'alleanza con il partito di Casini che non è la stessa a livello nazionale. Senza il 10% di Casini, Crocetta sarebbe rimasto al di sotto". I partiti - Il risultato che stupisce più degli altri, come detto, è il boom del Movimento 5 Stelle che di fatto, con il 14,7%, è il primo partito. Segue il Pd con il 13,5%, mentre il Pdl si ferma al 12,8 per cento. Tra gli altri partiti, l'Udc raccoglie il 10,8%, l'Mpa il 9,6%, Mp il 6,3%, Grande Sud il 6,3%, Cantiere Popolare il 5,9%, Fli il 4,2%, l'Idv il 3,5%, Sel il 3%, Adc lo 0,3%.

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