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La Lega gela Alfano e il Pdl"Meglio il dialogo col Pd"

Il segretario lombardo Salvini respinge le avances azzurre per un'intesa elettorale nel 2013: "A Berlusconi abbiamo già dato troppo"
di Matteo Legnani domenica 12 agosto 2012

2' di lettura

Nove su dieci la Lega correrà da sola. Parola di Matteo Salvini. In un’intervista ad "Affaritaliani", il segretario della Lega lombarda respinge il nuovo appello a favore di un ritorno dell’alleanza Pdl-Lega lanciato nelle scorse ore dal segretario azzurro Angelino Alfano. E chiarisce: "Berlusconi non è il nuovo: abbiamo già donato un sacco di sangue alleandoci con lui, portando a casa poco e niente. Quindi, a un 'Berlusconi quater' diciamo 'No, grazie'. Ad oggi la Lega va da sola alle elezioni". Salvini poi non esclude di poter dialogare, in futuro, con un Pd rinnovato e attento alle istanze del Nord. "La premessa è che la Lega, a tutto sta lavorando, eccetto alle alleanze", ribadisce, aggiungendo che "oggi non ci sono le condizioni per un’intesa col Pdl", almeno finchè sostiene il governo Monti (l'esecutivo che "più ha massacrato il Nord negli ultimi trent'anni: dal punto di vista, economico, sociale e culturale"). Per l'ex capogruppo Pdl a Milano, "solo se il partito di Alfano iniziasse a parlare una lingua meno romana e più padana e facesse cadere il governo si potrebbero avviare contatti. Il problema del Pdl è che è un partito a trazione meridionale: contano gli Alemanno, i Cicchitto, conta più la Sicilia, la Calabria che non la Lombardia o il Veneto. Quindi come facciamo ad allearci con loro?". Secondo Salvini, poi, la base leghista non sarebbe particolarmente entusiasta di un ritorno in pista di Silvio Berlusconi. "Sto incontrando migliaia di militanti e simpatizzanti e non e non ne ho trovato uno entusiasta del ritorno di Berlusconi. Se il Pdl avrà la forza, come la Lega, di rinnovarsi, di parlare la stessa lingua a Milano e a Roma e di seguirci in alcune battaglie di disobbedienza che stiamo preparando per dire no allo Stato centrale, allora potremmo ragionare col Pdl". Sull'ipotesi di un'apertura al Pd Salvini non si spinge molto in là: "Dico che sarebbe utile che i partiti nazionali avessero anche delle componenti nordiste. Ad oggi non ci sono, ma con chiunque si occupasse di Nord dialogherei. Faccio un esempio: Formigoni di oggi è indipendentista quasi quanto noi ma il problema è che nel Pdl le decisioni le prendono gli Alemanno e quelli del Sud. Nel Pd c'è il sindaco di Torino Fassino che sfonda il patto di stabilità perchè è una gabbia romana, come il suo predecessore Chiamparino, e riconosce che il Nord ha dei problemi e ha bisogno di risposte differenti dimostra intelligenza".

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