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Grillo: "Via i ladri, si voti subito"

di Francesca Canelli domenica 15 settembre 2013

Beppe Grillo visto dal nostro Benny

2' di lettura

Espellere i "delinquenti" dal governo. Questa la richiesta che il M5S ha espresso ieri, 10 settembre, alla Camera. Solo che a rischiare di essere espulsi sono stati proprio loro. Contro i grillini si è levato infatti il grido d'indignazione di Pd e Pdl insieme: "Moralisti del cazzo!" Ma Grillo & Co. non si sentono toccati dall'insulto, anzi. "Fieri di essere moralisti del cazzo - scrive Beppe Grillo sul suo blog - e soprattutto di starvi sul cazzo". Poi Beppe fa "l'elenco dell'orgoglio" grillino: "Noi siamo i moralisti del cazzo, quelli che hanno rifiutato i rimborsi elettorali, che si sono tagliati gli stipendi, che hanno rinunciato alle auto blu. Noi siamo i moralisti del cazzo che non vogliono condannati in Parlamento, che mantengono la parola data agli elettori, gli unici a votare alla Camera per la decadenza del Porcellum". "Via il Cav dal Senato" - Poi si scaglia contro il Pd perché non accelera sulla decadenza di Silvio Berlusconi: "Ieri, alla Camera, alla richiesta del M5s di espellere i delinquenti, si è levato alto il grido "Moralisti del c....!". I nominati del pdl e del pdmenoelle si sono indignati. E' un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, un delinquente condannato in via definitiva, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi, i cosiddetti moralisti (del c....). Senza questi moralisti del c... - spiega Grillo - il pdmenoelle avrebbe ancora una volta salvato il suo vero leader, Berlusconi, e non è detto che non ci riesca, di sicuro ci sta provando i tutti i modi con azzeccagarbugli e legulei in servizio permanente". Il leader ha poi chiuso con un invito al voto subito: "Fuori i delinquenti dal Parlamento! Il vostro tempo è finito, è questione di mesi e voi lo sapete". E poi un nuovo diktat: "Voto subito!". La paura di Beppe - Tornare alle urne appena possibile, senza governi di scopo, e anche con la disdetta di questa legge elettorale, a suo tempo massacrata. Il perché è presto detto. I sondaggi danno i 5 Stelle stabili (anche se non in particolare salute), ma il rischio vero è che restando in Parlamento qualche grillino decida, in ossequio al proprio mandato, di trovare accordi con il Pd per fare quello che avevano promesso: la riforma elettorale. Risultato: il Movimento 5 Stelle si spaccherebbe, letteralmente, e non sarebbe un buon sintomo alla vigilia delle prossime elezioni. Se spaccatura ed epurazioni saranno, meglio che siano lontano dall'Aula, preferibilmente via mail o con uno streaming per pochi aficionados.

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