CATEGORIE

Il filosofo grillino Becchi: "Da Monti a Letta è in atto un colpo di stato permanente"

Il tutto, spiega l'ideologo del M5s, a causa dell'enorme potere accumulato da Napolitano. E sul presidenzialismo: "Un modo per far fuori Grillo"
di Sebastiano Solano domenica 9 giugno 2013

Il quasi traditore Becchi

3' di lettura

L'anima complottista del M5s è in pieno spiegamento di forze. Agitare lo spettro di chissà quali trame oscure serve a Beppe Grillo per contenere la diaspora che sta decimando i gruppo parlamentari da una parte e la fuga degli elettori dall'altra. Una mossa che però che si sta rivelando un boomerang per il M5s, che perde pezzi a cadenza ormai quotidiana. Ma il comico genovese è convinto che sia questa la strada maestra da seguire così, dopo qualche settimana d'esilio dopo le dichiarazioni sulla "rivoluzione da fare con i fucili", sul blog di Grillo imperversano gli intermeninabili deliri del filosofo grillino Paolo Becchi.  Un colpo di stato permanente - Quello di oggi, sabato 8 giugno, prende di mira Giorgio Napolitano e la concentrazione di potere nelle sue mani. La tesi di Becchi è semplice: dalle dimissioni di Berlusconi al governo Letta, passando per l'esecutivo tecnico guidato da Monti, in Italia sarebbe in atto - dice Becchi citando Mitterand - un "colpo di Stato permanente". "È la storia di un colpo di stato permanente - spiega - quella che inizia con la caduta di Berlusconi – mai sfiduciato dal Parlamento ma costretto a rassegnare le dimissioni per le pressioni dei mercati e le impennate improvvise dello spread – per arrivare oggi al Governo Letta, passando per il Governo “tecnico” di Monti, imposto d’autorità dal Presidente della Repubblica, e per la rielezione stessa di Napolitano, atto senza precedenti nella storia della Repubblica", esordisce.  Fame di poltrone - Ad avvantagiarsi di questo colpo di stato, continua l'ideologo dei grillini,  sarebbe ora Enrico Letta: "E le elezioni che si sono nel frattempo svolte? È come se non ci fossero mai state: lo stesso Presidente di prima, lo stesso Governo del Presidente, in cui il fantasma di Monti si è reincarnato nell’accordo Pd-Pdl a sostegno del Governo Letta. Zio e Nipote, Gianni ed Enrico, si ritrovano finalmente insieme". Ma perché riproporre questa tesi poprio ora? Facile: "Eppure qualcosa è realmente cambiato: in Parlamento, oggi, siede una forza politica nuova, che rappresenta quasi 9 milioni di cittadini. Questo 25% del Paese, però, non trova alcuna espressione nei 35 “saggi” incaricati di scrivere una nuova Costituzione ad uso e consumo di una “casta” di partiti sempre più in crisi ma che non intendono rinunziare ad alcuno dei loro privilegi. Com'è possibile un’esperienza costituente dalla quale sono, per principio, esclusi 9 milioni di italiani? Questa non è più tirannia della maggioranza: è la fine della democrazia". Insomma, la solita questione di poltrone, nonostante il M5s da questo punto di vista non può certo lamentarsi: vice presidenti e segretari d'aula, presidenze e vice presidenze delle commissioni e rappresentanza nelle stesse, molti parlamentari del M5s non sono di certo rimasti a bocca asciutta.  Il presidenzialismo? Un modo per far fuori il M5s - Becchi si avventura infine in una lunga e a dir poco temeraria lezione di diritto costituzionale: "La forma di governo parlamentare è definita attraverso un meccanismo di pesi e contrappesi tra tre poteri: il Presidente della Repubblica, il Parlamento ed il Governo. Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento, rappresenta l’unità della nazione e non ha alcun potere di Governo: è quello che si definiva “potere neutro”, non esercitando funzioni legislative né esecutivo, ma un ruolo di garante del sistema". Quindi la stoccata a Napolitano: "L’esperienza del Governo Monti – proseguita nel Governo Letta – ha “rovesciato” questi rapporti: il Presidente della Repubblica ha potuto, infatti, esercitare di fatto un potere amplissimo, di vero e proprio indirizzo politico, imponendo al Parlamento le sue condizioni e rendendo la fiducia un momento puramente formale del rapporto tra Parlamento e Governo. Non è stato, forse, questo, un colpo di stato?". Già, perché? Per modernizzare le istituzioni? Perché lo chiedono i cittadini? Macché, il motivo è molto più recondito: "L’obiettivo politico è uno solo: ridimensionare il ruolo del Parlamento in modo da ricostituire, intorno all’elezione diretta del Capo dello Stato, il sistema bipolare Pd – Pdl, sconfiggendo definitivamente il nemico comune, ossia il M5S". A rileggere i suoi deliri sorge un dubbio: ma Paolo Becchi crede davvero a quello che dice? E Grillo?

Tutti da ridere M5s, la vergogna di Tridico: "Giorgia Meloni traditrice"

La confessione Rocco Casalino, la rivelazione su Di Maio: "Fu colpa mia"

Gilda Sportiello, il peccato originale del M5s a L'aria che tira

tag

M5s, la vergogna di Tridico: "Giorgia Meloni traditrice"

Fabio Rubini

Rocco Casalino, la rivelazione su Di Maio: "Fu colpa mia"

Gilda Sportiello, il peccato originale del M5s a L'aria che tira

Claudio Brigliadori

Sondaggio Mentana, tracollo Pd in 7 giorni: quanto perde

Anche nel lutto sanno solo evocare il Duce

Era difficile. Quasi impossibile. Eppure la sinistra ce l’ha fatta: ha accusato il governo di essere fascista pure...
Alberto Busacca

La corsa dei compagni a fingersi papisti

No, non era il compagno Bergoglio, vorremmo dire ad una sinistra che tenta di appropriarsi dell’eredità del...
Francesco Storace

L'aria che tira, Mirella Serri: "Meloni usa la morte del Papa", l'attacco è un caso

Intervento surreale a L'aria che tira, il talk show politico di La7 condotto da David Parenzo. Al centro della discu...

Il Papa morto? La sinistra impazzisce per il 25 Aprile

Il governo ha indetto cinque giorni di lutto nazionale - con sospensione delle attività fino a giovedì 24 ...