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Riccardi accusa Monti: "Più dava legnate al paese, più la Merkel era contenta e più lui era soddisfatto"

Il retroscena raccontato da Dagospia. L'ex-ministro tecnico avrebbe confidato anche che il Professore era convinto che bisognava regredire dal troppo benessere
di Sebastiano Solano domenica 9 giugno 2013

Monti vampiro: visto da Benny

2' di lettura

Scelta civica come partito non è mai esistito. Chiunque, già durante le elezioni, avrebbe potuto accorgersi che il partito di Mario Monti era nient'altro che un comitato elettorale che raggruppava diversi interessi: Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo, i cattolici di Andrea Riccardi, le Acli di Andrea Oliviero, i finiani di Fli, noti imprenditori e qualche liberale sciolto. Gli italiani, a dire il vero, sono stati i primi a radiografare la natura di scelta civica, premiandolo (si fa per dire) con un misero 10% o poco più. La conferma è arrivata invece dal giorno successivo al voto, quando molti, persino Pierferdinando Casini, ne presero le distanze in maniera brutale.  Tra i più delusi c'è il ciellino e ministro della Difesa Mario Mauro, che si sta organizzazndo un proprio movimento in diverse regioni. Andrea Riccardi, come racconta Dagospia, non perde occasione per scagliare stilettate contro Loden Monti. L'aneddoto preferito dal fondatore della Comunità Sant'Egidio, scrive Dagospia, è questo: "Più Monti assumeva provvedimenti lacrime e sangue, più esodati la Fornero creava, più saliva la protesta e la sofferenza delle classi più deboli, più a Palazzo Chigi erano soddisfatti perché proprio quella era la dimostrazione lampante di credibilità verso la signora Merkel Angela. Cioè, più legnate riuscivano a dare al Paese più pensavano di essere forti in Europa".  Meglio tardi che mai - Un atteggiamento, questo, che oggi l'ex-ministro Riccardi bolla come follia pura. Monti, avrebbe affermato Riccardi, era convinto che nel Paese ci fosse troppo benessere, per cui bisognava regredire. Sarebbe esagerato, ora, dire che non ce ne siamo accorti. Il fatto che le accuse giungano da un ex-ministro dal governo dei miracoli (miracoli al rovescio, evidentemente) guidato da Monti, seppur a distanza di mesi, conferma la convinzione già ben radicata negli italiani. Come dire, meglio tardi che mai.

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