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Commissioni, è guerra: no del Pd a Nitto Palma, il Pdl annuncia vendetta

di Sebastiano Solano domenica 12 maggio 2013

Francesco Nitto Palma

2' di lettura

Il Pd sta giocando col fuoco. Continua ad usare le istituzioni per i suoi interessi di partito. Prima i due mesi impiegati da Pierluigi Bersani nel scellerato tentativo di ottenere la fiducia dal M5s. Poi la corsa al Quirinale usata per regolare i conti all'interno del partito. Quindi, da quando è nato il governo Letta, colpi bassi a ripetizione. Il siluramento di Michaela Biancofiore, appena nominata, al ministero della Pari Opportunità, Laura Boldrini e Cecile Kyenge che mettono in cima all'egenda delle priorità un tema altamente controverso come la legge sulla cittadinanza e, infine e soprattutto, le prese di distanze di vari esponenti del Pd sull'abolizone dell'Imu, unica condizione posta dal Pdl alla nascita del governo Letta.  Lo smacco al Cav - Oggi, durante il voto per la presidenza della commissione Giustizia al Senato, l'ultimo affondo: col solito giochino della scheda bianca, i senatori del Pd hanno infatti affossato l'elezione di Francesco Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia. Non una, ma ben due volte. Uno smacco in piena regola, preludio a decisioni di forte carattere poitico da parte del Pdl. Lo spiega bene Renato Schifani, uscito dall'aula furioso: "Il no a Francesco Nitto Palma presidente della commissione Giustizia - ha chiosato il presidente dei senatori Pdl Renato Schifani - è un fatto politico, una cosa organizzata, non un caso di franchi tiratori. Ognuno ora dovrebbe assumersi le sue responsabilità". Altrettanto infuocato il commento di Nitto Palma: "È un problema di vertici di partito, non mio, c'era un accordo e non è stato rispettato, non ha dato i suoi frutti" Le schede bianche sono state 12 su 26, quanti i componenti del Pd in Commissione. Una decisione di partito, di tutto il partito. Scelta civica - Dopo la bagarre sul nome di Nitto Palma, i montiani hanno spiegato che "se domani il Pd non garantisce che lo voterà, allora non lo voterà nemmeno Scelta Civica". Così all'agenzia di stampa Agi il membro della Commissione Giustizia e vice capogruppo vicario di Scelta Civica al Senato, Gianluca Susta. I due componenti montiani della Commissione, Andrea Oliviero e Gianluca Susta, hanno infatti votato per l'ex Guardasigilli, ma non hanno nascosto il loro disappunto al termine della votazione per i voti del Pd che sono mancati. Fonti di Scelta Civica hanno poi fatto rilevare che "ogni qual volta Pd e Pdl fanno un accordo senza coinvolgerci, finisce che l'accordo non viene rispettato, dagli uni o dagli altri".

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