Casson come l'avvocato Longo: "Kabobo, anch'io avrei sparato"

Il legale del Cav disse: "Se avessi avuto una pistola lo avrei colpito". Apriti cielo: dipinto come un killer. Ma ora che lo dice un senatore del Pd...
di Sebastiano Solanodomenica 19 maggio 2013
Felice Casson

Felice Casson

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"Se vedo una persona venirmi addosso con un piccone per darmelo in testa e ho una pistola sono legittimato a sparare per legittima difesa". Chi l'ha detto? Il parlamentare del Pdl Pietro Longo? No, Felice Casson del Pd. La strage del picconatore, il ghanese Kabobo, che sabato scorso ha ucciso 3 persone a Milano, quartiere Niguarda, ha suscitato accese polemiche sui media. A farne le spese, in particolare, il parlamentare del Pdl e avvocato del Cavaliere, Pietro Longo, che ospite a La Zanzara, trasmissione radiofonica in onda su Radio24, aveva detto: "Io gli avrei sparato con la mia pistola, immediatamente. Subito dopo aver capito cosa stava facendo gli avrei sparato alle gambe".  La doppia morale - Immediatamente, sui giornali di sinistra, sulle televisioni, blog e siti internet, le parole di Longo hanno avuto ampio risalto. L'avvocato è stato criticato aspramente. La sua colpa? Aver detto una semplice verità, ovvero che chiunque fosse passato in quel momento dal luogo della strage e avesse visto l'assassino uccidere delle persone avrebbe sicuramente reagito, anche con una pistola, se fosse servito. La sua vera colpa, in realtà, è stata ed è quella di essere un parlamentare del Pdl. Come spiegare altrimenti l'imbarazzante silenzio di quasi tutti i giornali sulle parole di Casson? Tanto più che ha espresso lo stesso, identico, concetto di Longo?