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La Kyenge: "Non c'è rapporto tra immigrazione e reati"

di Ignazio Stagno domenica 19 maggio 2013

Cècile Kyenge

2' di lettura

  di Ignazio Stagno "E' troppo facile dire che esiste un'equivalenza tra immigrazione e reati, ma non è vero". Ne è così sicura il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge? A quanto pare le carte il ministro non le ha studiate bene. La relazione c'è, eccome. I fatti di Milano e le picconate di Kabobo hanno lasciato uno strascico di polemiche infinite sull'opportunità o meno di eliminare il reato di clandestinità e introdurre in Italia lo ius soli, il diritto alla cittadinanza per nascita. C'è un'equivalenza -  Ebbene per sgombrare il campo dai dubbi sul fatto che ci sia o meno una relazione tra reati e immigrazione, vanno visti per bene i dati. Quelli ufficiali rilasciati dal viminale. Così la realtà che appare dall'ultimo "Rapporto sulla criminalità" rilasciato da ministero dell'Interno è abbastanza preoccupante. Si legge nel documento: "C'è una tendenza alla crescita della percentuale di stranieri sul totale dei denunciati come presunti autori reati. Una crescita d’altronde prevedibile sulla base del forte aumento degli stranieri in percentuale alla popolazione". Numeri da paura - Insomma al viminale sanno bene che gli immigrati autori di reati sono sempre di più. Per quanto riguarda ad esempio il tentato omicidio, su 100 denunciati per il reato, nel 1988, 6 erano immigrati. Ma nel 2006 ad esempio la quota sale vertiginosamente a 31. Per quanto riguarda invece l'omicidio consumato, nel 1988 solo 5 immigrati su 100 denunciati erano accusati del reato. Nel 2006 invece la percentuale sale al 32 per cento. Insomma ora gli stranieri accusati di omicidio sono uno su tre denunciati. Le cifre del rapporto -  "Gli stranieri costituiscono il 51% dei denunciati per rapina in abitazione o furto in abitazione, e il 45% dei denunciati per rapina in pubblica via, il 19% per le estorsioni, il 29% per le truffe e le frodi informatiche.Intorno ad un terzo dei denunciati troviamo gran parte dei reati violenti", prosegue il rapporto. Violenza fisica - Ma è sui reati contro la persona che la percentuale tocca vette preoccupanti: "La quota di stranieri qui va dal 39% dei denunciati per violenze sessuali al 36% per gli omicidi consumati e al 31% per quelli tentati, al 27% dei denunciati per il reato di lesioni dolose". C'è un'altra nota dolente di cui la Kyenge dovrebbe tener conto. Il 74 per cento degli stranieri denunciati per omicidio è senza permesso di soggiorno. Ma non finisce qui perchè anche il 62 per cento dei denunciati per lesioni e il 61 di stranieri denunciati per rissa è senza per messo. Prima di dire che non c'è relazione tra immigrazione e reati bisognerebbe guardare i numeri. Basta poco.  

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