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Pd-M5s, il capogruppo al Senato Morra: "Un governo con loro? Non lo escludo"

Il fedelissimo di Beppe apre ai democrats. Ma prima è necessario eliminare il Cav. Si attende la Cassazione, ma l'accordo verrà raggiunto sull'ineleggibilità...
di Sebastiano Solano domenica 14 luglio 2013

Beppe Grillo

2' di lettura

Pd e M5s preparano la festa al Cav. Tra i due partiti sembra scoppiata di nuovo la pace. Non traggano in inganno gli scambi d'insulti: il dialogo tra una parte importante dei democrats e i grillini non si è mai interrotto. Il filo conduttore, ovviamente, è l'antiberlusconismo. O meglio, l'eliminazione dalla scena politica di Silvio Berlusconi. La data è quella del 30 luglio, giorno della sentenza Mediaset, quando il Cav dovrà decidere, in caso di condanna, se staccare la spina all'esecutivo guidato da Enrico Letta. Se il Pdl toglierà la fiducia al governo, Pd e M5s sono pronti al ribaltone. Lo sostiene apertamente, e da tempo, Pippo Civati, lo minaccia sovente Guglielmo Epifani, se lo augura da 5 mesi Pierluigi Bersani. Il M5s apre al Pd - Ora arriva pure l'apertura del M5s. E non dal solito dissidente, ma da Nicola Morra, fedelissimo di Beppe Grillo capogruppo del M5s. Al Senato, dove i numeri sono ballerini, dove il Pd non ha la maggioranza. A Repubblica Morra dichiara: "La fiducia ad un governo con il Pd? Non posso escluderla. Naturalmente passando sempre da un momento assembleare". Salvo smentite di Grillo, insomma, è questa la linea del M5s. Lo stesso Morra lo ribadisce più volte durante l'intervista: "Se il Pd si presenta da noi con cinque o dieci punti realizzabili - e realizzabili immediatamente - non posso escluderlo". Il punto, però, non sono i provvedimenti, ma la fiducia. Il M5s voterebbe la fiducia? "Per noi il tema della fiducia è sempre problematico", premette. Ma poi aggiunge: "Comunque non posso escluderlo".  Ma prima serve eliminare il Cav - Sulla via del ribaltone c'è però un ostacolo e anche bello grosso: Silvio Berlusconi. Bisogna abbatterlo. Aspettare che lo faccia la Cassazione o, eventualmente, in 'prima persona'. La tagliola della Giunta per le autorizzazioni del Senato sull'ineleggibilità è già attiva. Il M5s è compatto sull'ineleggibilità. Felice Casson, Rosy Bindi, Pippo Civati e tutti coloro che nel Pd mal digeriscono il governo di larghe intese, stanno tessendo la tela al loro interno, nel tentativo di coinvolgere alla 'causa' altri adepti, per poi accodarsi ai grillini al momento del voto. E se Berlusconi resiste sia alle imboscate giudiziarie che alla prova del Parlamento? Si proverà l'altra strada: quella di oscurare Mediaset, o quanto meno minacciare questa possibilità, al fine di convincere Berlusconi a sparire dalla politica. 

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