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Pd, D'Alema mette le mani avanti:"Niente congresso se si vota"e Renzi intanto "gufa" su Letta

L'ex premier manda un segnale a Renzi: "Se andiamo alle urne a febbraio non si corre per la segreteria, solo primarie per palazzo Chigi". E lancia Letta contro il rottamatore
di Ignazio Stagno lunedì 30 settembre 2013

2' di lettura

"In caso di elezioni ravvicinate il Partito democratico dovrebbe occuparsi di scegliere un candidato premier insieme ai suoi alleati più che un nuovo segretario". Massimo D'Alema intervistato a Tgcom24 pensa già alle urne: "Dipende molto dai tempi del processo politico ed elettorale" ma se si va al voto "tra fine febbraio e primi di marzo temo che a dicembre si dovrebbero fare le primarie per il premier", ha spiegato l'ex presidente del consiglio. Insomma se cade Letta, i dem vorrebbero annullare il congresso. E "Baffino" pensa a primarie per la premiership che non si riducano ad un derby tra Renzi e Letta: "Certo, nel pd ci sono diverse personalità che potrebbero essere buoni candidati premier. Non mi limiterei neanche a questi due Renzi e Letta, ci saranno le primarie. Siamo un partito democratico, una coalizione, perché se andiamo alle elezioni dovremo lavorare per una coalizione ampia per dare una base forte di governabilità al paese". "Subito al voto" -  D'Alema boccia anche un Letta bis che guarda all'orizzonte del 2015: "O Berlusconi cambia posizione, cosa che a me sembra francamente questa volta improbabile..., oppure in caso di appoggio esterno è un'altra cosa, significa un governo di breve durata che vota la legge di stabilità, che cambia la legge elettorale - cosa che è assolutamente necessaria - e poi porta il paese alle elezioni". Infine D'Alema ribadisce il suo "no" ad un "governicchio" appoggiato dai dissidenti del Pdl: "I giornali parlando dei dissidenti... Se si manifesta un fatto politico molto rilevante, se cioè una parte rilevante di Pdl dovesse distaccarsi da berlusconi, dalle posizioni estremistiche che oggi prevalgono e fare una scelta europea, allora questo dovrebbe essere considerato, perché potrebbe configurare uno scenario politico nuovo. Un'alleanza politica che non sarebbe più quella delle larghe intese con berlusconi ma una cosa nuova". Intanto Renzi sta alla finestra: "Non voglio prendere posizione. Aspetto che Letta vada in parlamento. Lo ascolterò con attenzione. Poi deciderò cosa fare". E su una sua possibile sua ricandidatura a sindaco di Firenze, il rottamatore è chiaro: "Per me non è cambiato nulla"

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