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Letta al Senato: avrei voluto un governo diverso, questa è la realta

La replica del premier: non abbiamo altra via allo stare insieme, l'emergenza non finisce con la fiducia
di Lucia Esposito martedì 30 aprile 2013

2' di lettura

  Enrico Letta ha ottenuto anche la fiducia del Senato dopo quella alla Camera di lunedì 29 aprile. Una fiducia scontata dopo il sì della Camera che Letta ha strappato con 233  voti a favore, 59 contrari (grillini e Sel) e 18   astenuti. Per avere il via libera bastavano 156 voti. A metà mattinata Letta ha parlato al Senato spiegando che "Non ci sono alternative a quello che stiamo facendo". Enrico Letta  dopo aver incassato la fiducia alla Camera chiude il dibattito del Senato prima del voto di fiducia con una forte difesa delle larghe intese. Solo chi teme di avere "una identità debole" , sostiene il premier, puoò avere paura dell'alleanza tra poli normalmente alternativi, paura.  E sottolinea come Berlusconi  non abbia affatto una identità debole "se ho capito bene il personaggio ": Non penso che Berlusconi abbia un'identita' debole, se ho capito bene il personaggio. E aggiunge: "Ma anch'io faccio parte di un partito che è orgoglioso della sua identità e se siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto non dobbiamo avere timore".  Tra sogno e realtà - E aggiunge;"La realtà è  quella che abbiamo di fronte, non quella che vorremmo. Anch'io avrei voluto trovarmi seduto a questo tavolo con un governo diverso da questo. Ma la realtà è  qualcosa che un politico deve mettere al centro; altrimenti ci raccontiamo delle favole per stare tranquilli e metterci in pace la coscienza". Il rpesidente del consiglio ricorda come non basti il voto di fiducia per uscire dall'emergenza e spiega come su questo "governo si stiano concentrando troppe aspettative".  E precisa che i 18 mesi indicati come scadenza per le riforme non vogliono essere uno sgarbo al Parlamento: ma la vita del governo sarà legata' all'approvazione delle riforme necessarie a far sì che l'Italia abbia "istituzioni in grado di decidere". Centrale, per il premier, il tema dell'ancoraggio dell'Italia in Europa. Un Europa che però deve cambiare: "un continente come il nostro non può essere unito solo dalla moneta: il nostro destino o è comune o è un destino di singoli stati che decadranno''. Letta ne parlera' nel suo tour nelle capitali europee: "Cercherò innanzitutto di presentarmi, di aprire un canale di comunicazione e di spiegare che cosa e' successo in Italia negli ultimi cinque giorni".  

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