Pd, Renzi: "Io segretario come Blair. Ma che palle le correnti"

Il rottamatore lancia la sfida: "Sogno un partito leggero ma non fragile. La segreteria? Solo se non cercano di fregarmi ancora"
di Giulio Bucchidomenica 23 giugno 2013
Pd, Renzi: "Io segretario come Blair. Ma che palle le correnti"
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Dopo Fonzie, Tony. Tony Blair, naturalmente, perché lo storico leader del new labour inglese l'idolo di Matteo Renzi lo è da tempi non sospetti. L'ambizioso sindaco di Firenze, intervistato dal Foglio, ribadisce il suo grande progetto: diventare segretario del Partito democratico e svecchiarlo in grande stile. La guerra interna non mancherà, e non a caso il rottamatore si lascia sfuggire un emblematico "ma che palle le correnti...". Il nodo è quello che ormai lo tormenta da un mesetto abbondante. Diventare o no segretario del carrozzone di largo del Nazareno? Il ruolo, che potrebbe rivestire a partire dal congresso nazionale in autunno, potrebbe imbalsamarlo e vincolarlo a sostentore forzato del governo Letta (l'obiettivo nemmeno tanto segreto del segretario reggente Guglielmo Epifani e di una buona metà del Pd). Matteo, però, a quella portona mira con decisione: "Io lo vorrei fare perché ci tengo davvero al Pd, ma non voglio farlo a tutte le condizioni, il segretario". Riecheggia, insomma, quel "non mi faccio più fregare" rivolto all'ex leader Pierluigi Bersani e ai mammasantissima democratici.  "Un partito leggero ma non fragile" - Renzi sogna un "partito innovativo, leggero, scattante, agile, e per questo non fragile, che possiamo cambiare l'Italia, imporre un bipolarismo di fatto, conquistare gli elettori degli altri partiti e dare una mano al  governo, con lealtà ma senza piaggeria, preparandoci come è giusto che sia all'appuntamento con le prossime elezioni smettendola di smacchiare i giaguari, smettendola di farci dettare l'agenda dai nostri avversari, smettendola - che palle! - di farci governare dalle correnti e cominciando a farlo davvero, questo benedetto Pd". "Io sono pronto, sto già lavorando, ho un piano, sto preparando  un documento, e mi affascina l'idea di poter fare nel Pd quello che Tony Blair fece nel 1994 con il New Labour", aggiunge Renzi. Sulla bilancia, però, pesano ancora dei dubbi: "Non voglio che qualcuno   pensi che soffra di ansia da posizionamento, che stia lì a brigare e a tramare per voler fare chissà che cosa". Ma il sindaco è tentato e  ribadisce: "Se non mi fregano con le regole, e se non provano a restringere la partecipazione, come hanno fatto con ottima lungimiranza in altre occasioni, io ci sono; se vogliono fregarmi, se vogliono mettermi i bastoni in mezzo alle ruote, se vogliono continuare a far rimanere il Pd ostaggio delle correnti e se vogliono trasformare le primarie in una specie di Renzi contro il resto del   mondo, non so se ne vale la pena. Ok?".