Cresce la pressione su Josefa Idem, il ministro delle Pari opportunità, la "furbetta" che con un articolato escamotage tutto giocato sul filo della sottile differenza tra casa e palestra ha pagato meno Ici e Imu di quanto avrebbe dovuto (di fatto, avrebbe sottratto alle casse del Fisco circa 5mila euro). Si allarga il fronte di chi ne chiede le dimissioni: Libero, con l'editoriale del direttore, Maurizio Belpietro, la Lega Nord e i grillini tra gli altri. E' difficile comprendere come la Idem, che di fatto ha frodato l'Erario, possa restare in sella, pedina di un esecutivo che della lotta al nero e all'evasione ha fatto il suo cavallo di battaglia. Ma tant'è, per ora Josefa non si tocca. "Fiducia in lei" - Il premier, Enrico Letta, era atteso al varco: la caccia o non la caccia? La "dimette" o la inviterà a dimettersi? Anticipiamo la risposta: niente di tutto ciò. Nel corso dell'incontro con i giornalisti della stampa estera, il presidente del Consiglio, interpellato sull'"Idemgate", si è prodotto in uno slalom come Josefa tra le regole dell'Erario. Letta ha offerto una risposta scarna e sfuggente: "Ho letto quello che ha detto il ministro Idem, e ovviamente ho fiducia in quello che il ministro ha spiegato". Fine, punto, stop. Di fatto, Enrichetto conferma la "fiducia" all'ex canoista folgorata sulla via per Largo del Nazareno, e le ha ripassato la palla. Verrebbe da dire, con un po' di malizia, che il premier ha finalmente deciso di accontentare il Pdl: basta con l'Imu. Una vittoria effimera, però, per gli azzurri: lo sconto sul mattone, il premier, lo riserva soltanto alla Idem. Bombe-Maroni - Come detto, in prima fila nel tentativo di dare il giusto risalto alla vicenda e, parimenti, nel tentativo di far "desistere" il ministro, c'è il Carroccio. Il segretario federale, Roberto Maroni, è tornato a cannoneggiare l'olimpionica: "Mi sembra veramente incredibile che, come è successo, uno predica bene e razzola male, poi si cade sulla buccia di banana. Se questa cosa fosse successa in Germania - chiosa sornione -, la ministra sarebbe già stata licenziata. Siamo in Italia e quindi serve una spintarella, una mozione di sfiducia". Una mozione di sfiducia che la Lega Nord ha già presentato e che Libero, se potesse, avallerebbe ben volentieri. Crosetto: si dimetta, salvi la faccia - A chiedere le dimissioni della Idem, poi, ci sono anche i fodnatori di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e Guido Crosetto. "Le dimissioni da ministro di Josefa Idem sarebbero un gesto importante e significativo, nonche' un forte segnale di rispetto verso le Istituzioni e quello che rappresentano", dichiara la Meloni. E aggiunge:"Viviamo in un tempo nel quale la politica, per recuperare la fiducia dei cittadini, deve stare un passo avanti alla società e dare il buon esempio. Sono certa della buona fede della Idem e nessuno l'ha mai messa in dubbio, ma un atto di responsabilità dopo quanto è accaduto è auspicabile". Sulla stessa lunghezza d'onda della Melono anche il compagno di partito Crosetto che afferma: "Non penso sia possibile rappresentare un paese in Consiglio dei ministri avendo ammesso, con un atto di serietaà encomiabile, un comportamento illegale. Poich[ nel nostro Paese il Presidente del Consiglio non può "dimetterla'' il gesto di serietà spetta solo a lei. Si dimetta e salvi la faccia''.