Al Movimento 5 Stelle le espulsioni sono come le ciliegie: una tira l'altra. Tanto che al senatore grillino Lorenzo Battista non resta che usare l'ironia e ricicla la profezia di Beppe Grillo: "Qua ne resterà soltanto uno". Sottinteso: di parlamentare a 5 Stelle. Dopo Gambaro, Pinna - La sorte della senatrice "critica" Adele Gambaro pare segnata: deciderà il popolo M5S con un voto online dopo che gli onorevoli a 5 Stelle hanno votato (a maggioranza strettina) la sua espulsione dal Movimento. "La proposta di espulsione è stata decisa non perché abbia pronunciato frasi contro Grillo, ma perché si era detto di fermare il chiacchiericcio da Bar dello Sport e far venire fuori il nostro lavoro in Parlamento - ha spiegato l'ex capogruppo del M5S Roberta Lombardi parlando ai cronisti alla manifestazione davanti a Montecitorio pro Grillo - ma il giorno dopo questa decisione, la signora Gambaro è andata in tv per rilasciare i suoi commenti da bar". Ma il caso Gambaro è già passato. Da oggi, si parlerà della deputata sarda Paola Pinna, dissidente, per cui il collega a Montecitorio Andrea Colletti ha chiesto di avviare la procedura di espulsione. Il motivo? "Lo spiegherò in assemblea, anche per rispetto della stessa Pinna", chiarisce Coletti all'Adnkronos. Con i giornalisti, la Pinna ha smentito qualsiasi passaggio ad altri gruppi parlamentari: "Non lascio il gruppo, io resto in M5S. Con le mie perplessità io do voce a una parte dei miei elettori che sul territorio mi hanno espresso tutta la loro frustrazione dopo questi tre mesi". A prendere le difese della senatrice Gambaro, un po' a sorpresa, è il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che fa il retwitta un certo Davide Valeriani, che scrive: "Ho appena votato NO all'espulsione di Adele Gambaro. C'è tempo fino alle 17.00..." Lo sfottò della Lombardi - "Paola Pinna... Chi?" è la scritta provocatoria che apre la pagina ufficiale del gruppo 5 stelle alla Camera su Facebook. Non sono andate giù, evidentemente, le parole della Pinna sul clima che si respira nel Movimento, pieno di "talebani" e "psico-polizia". E proprio la Lombardi incalza: "Non abbiamo mai visto questa persona alle nostre assemblee - scrive l'ex capogruppo -, molti di noi non sapevano neppure della sua esistenza". E Nicola Morra, capogruppo M5S al Senato, spiega al FattoQuotidianoTv: "Con Paola Pinna ci sarà un colloquio franco, serrato, ma se ci sarà un'appendice di dichiarazioni di dissenso da noi non condiviso, dovremo valutare che strada seguire. Il dissenso ci sta ma il punto le sono modalità e i temi che si citano". Il guaio, per Grillo, Morra e Lombardi, è che Gambaro e Pinna non sono sole: il manipolo di 5 Stelle delusi, critici o apertamente dissidenti è sempre più vasto. E quella battuta di Battista suona più sinistra ogni giorno che passa.