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Beppe Grillo, sondaggio contro Civati: "Cosa offriresti a Bersani in cambio di Pippo?"

di Marta Macchi domenica 23 giugno 2013

Il sondaggio di Beppe Grillo

2' di lettura

Che non si dica che il capofila del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, non ha il senso dell'umorismo. Dopo aver dichiarato guerra agli infedeli "traditori" che hanno osato contraddire il deus ex machina, ultima Adele Gambaro ad un passo dalla ghigliottina - ossia dall'espulsione -, il leader ha deciso di rispolverare la vena artistica e di stemperare il clima in attesa del verdetto della rete. E così, mezzo comico e mezzo politico, Beppe ha proposto ai suoi devoti un sondaggio contro Pippo Civati, ex consigliere regionale della Lombardia e parlamentare del Partito Democratico, accusato di fare scouting tra i "cittadini" a cinque stelle. Le opzioni - La domanda che Grillo pone è piuttosto semplice e tira in ballo, ancora una volta, uno dei bersagli favoriti, Pier Luigi: "Civati vorrebbe essere come noi, ma è uno di loro. Per salvarlo da questa schizofrenia politica cosa offriresti a Bersani per portare Pippo nel M5S?" Insomma, un bel "Vaffa" pronto e confezionato che si snoda in sei possibili risposte (più una, che ognuno può personalizzare a proprio piacimento). Le "offerte" sono tra le più variegate, si propone come valuta di scambio: una centrale nucleare di quarta generazione in Emilia Romagna, un inceneritore a Bettola, un Mastrangeli come capo redattore dell'Unità, Favia e Salsi (in coppia) su Rai 3, un Ingroia riciclato e corredato da Diliberto e Ferrero ed infine un milione di euro con pubblica sottoscrizione per i debiti del partito da consegnare a Misiani. Il nemico - A far innervosire il comico genovese potrebbe essere stata l'intervista rilasciata da "Pippo" al Messaggero, giunta forse come un triste presagio: "L'area del dissenso nel M5S è abbastanza grande. Venti parlamentari, forse di più. Grillo e i suoi dovrebbero accettare la realtà: al grande successo della lista non è corrisposta una reale comprensione dei meccanismi parlamentari ed è mancato un reale pluralismo". Il parlamentare ha poi aggiunto: "La cosa che colpisce di più è che la discussione verta solo su aspetti interni e organizzativi. Tutto si riduce a guardarsi l'ombelico e i propri difetti".

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