Berlusconi: "Non sono un nemico dell'euro"

di Andrea Tempestinidomenica 23 giugno 2013
Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

2' di lettura

"Che fai, ci cacci?". Così, su Libero, abbiamo sintetizzato il pensiero di Silvio Berlusconi, che ieri, lunedì 17 giugno, ha sfidato l'Europa: "Non ci butteranno fuori dall'euro. Ora basta, le politiche di austerità ci hanno ridotto nella condizione in cui stiamo. Enrico Letta deve sforare i patti", aveva dichiarato, intimando al premier di far sentire la sua voce in sede continentale. A distanza di poche ore il Cav torna sulle sue considerazioni, e in una nota spiega: "Si sta cercando di farmi apparire come un nemico dell’euro e dell’Europa. Niente di più falso. Vorrei che chi mi critica leggesse quanto scrive stamani su Le Monde l’economista liberal e premio nobel Paul Krugman - continua citandolo -: Finchè i dirigenti politici non avranno da offrire ai cittadini altro che sacrifici e disoccupazione, i discorsi saranno vana emissione di fiato". Spirito distruttivo - Berlusconi spiega che non è tanto la moneta unica o l'Europa il suo bersaglio, ma piuttosto "questa" Europa, dove " sento Wolfgang Schauble, ministro delle Finanze tedesco, allarmarsi per i pericoli di una politica monetaria troppo espansionista della Banca centrale europea. Io dico: Oh mio Dio! Perché - sottolinea il leader del Pdl - la Bce è la sola istituzione che resta all’Europa per nutrire e sostenere la crescita. E’ questo spirito che può distruggere l’Europa", lo spirito che anima i pasdaran dell'austerità, i fanatici della recessione. Berlusconi aggiunge: "Spingo affinché l'Unione europea si spinga finalmente sulla strada del rilancio produttivo e della creazione di nuovi posti di lavoro. In questo senso - ha concluso -, il mio appello deve essere inteso come un incitamento e un incoraggiamento all'attività di quel governo che stiamo sostenendo con assoluta lealtà".