Enrico Letta stava giocando a calcio a pallone con i figli fuori porta a Roma, scrive Fabio Martini su La Stampa, quando gli è capitata tra capo e collo la tegola delle dimissioni dei ministri del Pdl. Dopo la telefonata al presidente Napolitano e la conferma che all'inizio della prossima settimana andrà comunque in Parlamento a chiedere la fiducia "per un chiarimento davanti agli italiani", il presidente del Consiglio ha poi preso l'iPhone e si è precipitato su Twitter. Per cinguettare (ma il termine più appropriato sarebbe forse "abbaiare") che l'aumento delle aliquote Iva al 22% (che scatta martedì e appare ormai inevitabile) è ''colpa delle dimissioni dei parlamentari Pdl che ha provocato la crisi e reso impossibile continuare". E poi: "Berlusconi rovesciafrittata, italiani non abbocchino!''. E ancora: "Italiani rimanderanno a mittente bugie Berlusconi". Colpisce che il premier, appena appreso di non avere più un governo alle sue spalle, e dovendo andare martedì non in una piazza zeppa di cittadini ai quali chiedere il voto, ma in Parlamento davanti a deputati e senatori, si sia rivolto, a caldo, agli italiani. Letta, probabilmente, vede se stesso e la legislatura con un piede nella fossa nonostante le rassicurazioni di Napolitano. Ed è già scattato in campagna elettorale.
