Le dimissioni dei parlamentari del Pdl, alla luce di quanto accaduto nelle ore precedenti alla riunione a Montecitorio di mercoledì sera, pare quasi una forma di moderata protesta. Sì, perché stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, i retroscena sui summit riservati di martedì a Palazzo Grazioli sono esplosivi. Si parla di risse, spintoni, altissima tensione tra falchi e colombe. Veleni politici e personali e, soprattutto, proposte-choc contro il "golpe giudiziario" ai danni di Silvio Berlusconi. Al centro di tutto, naturalmente, c'è sempre lei: Daniela Santanchè. Martedì, nell'abitazione romana del Cavaliere, si parla degli assetti futuri di Forza Italia. Si abbozza l'ipotesi di un direttorio a 5 composto dall'attuale segretario Pdl Angelino Alfano, i coordinatori Denis Verdini e Sandro Bondi e i due capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani. "Manca la Santanchè, ci deve essere anche lei", attacca Verdini. Brunetta non ci sta: "Tu la difendi sempre!". Secondo il retroscena del Corsera, il clima a questo punto si fa arroventato, con uno scontro accesissimo tra i combattivi Verdini e Brunetta. Qualcuno parla di spintoni e parole grosse. Alla fine, è Berlusconi stesso a placare gli animi sciogliendo la riunione: "Se le cose stanno in questi termini, tengo io tutte le deleghe del partito". "Occupiamo edifici pubblici" - Mercoledì mattina, il giorno dell'annuncio delle prossime dimissioni dei parlamentari, si ripete il vertice. Questa volta all'ordine del giorno è la strategia da tenere in Camera e Senato. Anche qui gli animi sono accesi e colombe e falchi si dividono sulla linea. Perlomeno, tutti sono concordi su un punto: difendere Berlusconi, ad ogni costo. La più volitiva è la Pitonessa: "Io e l'avvocato Ghedini - riferisce la Santanchè al Cav - sappiamo da fonti certe che in Procura a Milano è pronto l'ordine d'arresto per te nelle nuove inchieste sul caso Ruby". Parole che spingono tutto il partito a fare blocco. Già, ma come? "Non possiamo stare fermi!", incita la Santanchè proponendo l'occupazione di luoghi pubblici in segno di protesta. Altri pensano a manifestazioni davanti alla Procura di Milano. La mediazione delle colombe - E qui è Brunetta a trasformarsi in colomba, mediando: niente occupazioni, meglio le dimissioni da parlamentari, da rassegnare "immediatamente". L'intervento ultimo è di Alfano, di ritorno dal sopralluogo in Val di Susa, che cerca di ricucire le posizioni con il Quirinale "rinviando" le dimissioni, nella speranza di guadagnare tempo per la trattativa con Napolitano, Letta e Pd. "Le dimissioni si danno e non si annunciano", chiosava qualche ora dopo il sempre più isolato Gaetano Quagliariello. A gelarlo ci ha pensato la Santanchè: "Quagliariello non ha capito, le dimissioni non le abbiamo annunciate, le abbiamo date". Più chiaro di così...