La Fondazione An ha bisogno di soldi e mette in fitto i gioelli di famiglia. Un bando, pubblicato sul sito di quella che fu Allenaza Nazionale, parla chiaro: si cercano inquilini disposti "ad utilizzare onerosamente (sottolineato, ndr) gli immobili riconducibili alla Fondazione". Tempi di spending review e forse è giusto battere cassa, ma che almeno le cose siano chiare. E invece no. Gara d'appalto - Il bando, pubblicato il 23 luglio 2013, prevede che le manifestazioni di interesse vengano inviate alla Fondazione An entro il 30 settembre. Tutto normale se solo si dicesse che ad entrare saranno quelli che propongono un canone di locazione più alto degli altri. Ma non è così: la Fondazione su questo punto tace, anzi si riserva il diritto dell'ultima parola. La prima condizione, infatti, è che "le finalità del richiedente siano in linea con quelle della Fondazione". Assoluta libertà di scelta, insomma, alla faccia della trasparenza. Storia della destra - Ma non è tutto perché a volte la cupidigia è il più forte dei sentimenti. Alcuni degli appartamenti che la Fondazione mette sul tavolo fanno parte della recente storia italiana ed hanno un grande valore simbolico per la destra post (o ex) missina. Ad esempio, via Livorno 1, a Roma, o via Piccinni 97, a Bari, sono stati luoghi "sacri" nei quali si sono formati veri leader come Pinuccio Tatarella che nel capoluogo pugliese, proprio in quelle stanze, ha mosso i suoi primi passi. Sommacampagna - Quello che però sta facendo più discutere è l'aver messo a disposizione della speculazione anche i locali romani di via Sommacampagna 29. Quello è un vero luogo intoccabile per la destra italiana perché è il posto dove per decenni giovanissimi hanno fatto politica. Lì si sono formati politici e militanti, ma soprattutto tra quelle mura sono nate le più rivoluzionarie battaglie culturali della destra italiana. L'idea di istituire il "Giorno del Ricordo" in memoria dei martiri delle foibe è nata proprio lì; così come molte delle battaglie sulla legalità combattute nel nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Comitato - Per protestare contro il possibile imminente sfratto, gli attuali militanti di Sommacampagna hanno fondato un comitato per difendere la storia del loro "luogo di aggregazione". Chiedono che il patrimonio della Fondazione sia "amministrato nell'interesse della destra italiana e non per soddisfare i personalismi di pochi". I componenti del comitato vogliono che la Fondazione salvaguardi chi ha fatto vivere gli appartamenti che oggi, nero su bianco, sono in mano di alcune case immobiliari. Sono agguerriti, i ragazzi di Sommacampagna, e proveranno a difendere fino all'ultimo la loro sede. La tenacia paga e questo è evidente guardando proprio la storia degli appartamenti che erano di Alleanza Nazionale e che negli anni hanno cambiato proprietari. Ve lo ricordate l'appartamento di Montecarlo? La contessa Anna Maria Colleoni l'aveva donato proprio al partito con la fiamma, ma la tenacia della famiglia Tulliani è stata premiata. Chissà che stessa sorte non capiti ai ragazzi di Sommacampagna 29. (M.C.)