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Il conto di casa Severino?Lo paghiamo noi

La rivelazione: spesi 150mila euro per la sicurezza della sua villa Roma, ma lei si difende: non ho deciso io
di Lucia Esposito domenica 27 gennaio 2013

3' di lettura

Paghiamo anche le misure di sicurezza per la casa della Giustizia Paola Severino: la sua villa sull'Appia Antica è stata blindata a spese dello Stato. Lo rivela il settimanale Espresso che sottolinea come in realtà si tratti di una prassi consolidata che non dipende dalla volontà del ministro ma che tuttavia colpisce per i costi elevati dell'intervento. "Pochi mesi fa si è provveduto a blindare - si legge sul settimanale - la vilal del ministro della Giustizia, Paola Severino. Nella sua dimora sull'Appia Antica, con parco e piscina, è stato installato un impianto di videosorveglianza che è costato circa 150mila euro. Per migliorare la sicurezza della dimora, sono stati realizzati altri interventi come le vetrate corazzate: la spesa complessiva a carico della Presidenza del Consiglio pare sias tata di poco inferiore ai 400 mila euro. Il tutto deciso e completato nonostante mancasse una manciata di mesi alla scadenza della legislatura e dell'esecutivo tecnico". Il settimanale sottolinea che il valore della villa è di circa 10 milioni di euro. Il ministro risponde immediatamente: "Il provvedimento che ha disposto    Il provvedimento, spiega il ministro, è stato adottato “dopo   una lunga istruttoria, il 28 giugno 2012, dal direttore dell’Ucis   (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale), previa   autorizzazione della Commissione centrale consultiva per l’adozione   delle misure di sicurezza, essendo io sottoposta al primo livello di   sicurezza, il massimo previsto”.    La tipologia di intervento, precisa ancora Severino, “mi è   stata imposta senza che io potessi in alcun modo interferire, se non   dando indicazioni di scegliere il preventivo meno costoso. Dalle   uniche verifiche ex post a me accessibili ho constatato che la spesa   autorizzata era di circa 141mila euro. Altre spese necessarie per   completare gli interventi di sicurezza sono state da me personalmente   sostenute”   La replica del Guardasigilli Il guardasigilli sottolinea poi la “costante   attenzione al tema delle spese a carico dello Stato” dimostrata da   “numerosi interventi in materia di limitazione delle scorte presso il  ministero (diminuite di 81 unità) e di limitazione del periodo di   scorta per gli ex ministri (passata da un anno a tre mesi), oltre che   dal continuo controllo che ho fatto esercitare per gli straordinari   delle scorte al Ministero (con un risparmio, dal primo marzo al 31   dicembre 2012, di 16.149 ore), e per i soggiorni in missione”. “Quando gli organi competenti mi diranno che le esigenze di   sicurezza sono cessate - assicura Severino - non avrò problemi nel   restituire apparecchiature e materiali che potranno essere utilizzati   per la protezione di altri soggetti tutelati”.    “Quanto al valore della mia abitazione - conclude il ministro -  ringrazio il settimanale L’Espresso per essersi preso la briga di dare  ad essa una valutazione basata su non so quali criteri. Infine, a   proposito del mio reddito 2010, nuovamente riportato dal settimanale,   ho già avuto modo di precisare che dei 7 milioni di euro guadagnati   sono oltre 4 milioni quelli versati per tasse e contributi vari. Con   una minima parte di essi lo Stato ha evidentemente provveduto a   interessi pubblici quali la tutela di un Ministro”.

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