Roma, 4 set. (Adnkronos/Ign) - "Non ho preso ancora nessuna decisione, cerco di non pensarci. Riflettero' nel fine settimana sul da farsi, ora sono in missione all'estero e non mi sembra il caso di perdere la concentrazione". Così Luis Alberto Orellana, il senatore M5S finito nel mirino di Grillo per le sue aperture al Pd, risponde all'Adnkronos circa il suo futuro in 'casa 5 Stelle'. "Devo ancora capire quel che è successo, certo è una vicenda un po' triste. Di certo non mi sento un nuovo Scilipoti -sottolinea- Ma temo che qui si stia finendo ai 38 stratagemmi per avere sempre ragione", taglia corto citando Schopenhauer. Parole che arrivano dopo l'attacco partito dal blog di Grillo. "Ma davvero Orellana vuol fare lo scilipote?" si legge in un post firmato da Alessandro B. di Torino, pubblicato nell'homepage del blog e ritwittato dallo stesso Grillo. "Ho votato M5S " e in caso "di convergenza col Pd il mio voto al M5S sarebbe perso per sempre!". Quindi un "appello a tutti gli eletti nel M5S: ricordatevi che 'uno vale uno', ma che una volta eletti nelle assemblee rappresentative non potete credervi 'più uno degli altri'". Nel Movimento 5 Stelle però crescono le tensioni. E in molti ora difendono Orellana. "Ad aprile venne detto che se si fosse votato Rodotà come Presidente della Repubblica, ci sarebbero state 'praterie per il governo'" fa notare Lorenzo Battista, senatore M5S considerato tra le voci più dialoganti del Movimento. "Nel suo intervento, Orellana non ha detto altro che un governo a 5 Stelle, un governo della società civile sarebbe possibile. Un governo di scopo che faccia poche cose e che dia la possibilità al Parlamento di cambiare la legge elettorale". Più esplicito Ivan Catalano: "Scrivere questo post, Beppe, è una cosa inaccettabile. Se l'andazzo è di pubblicare solo commenti di critica io posso pubblicarne 10 al giorno che criticano la nostra posizione decisa ad aprile".