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Ingroia ora rischia grosso,il Csm lo vuole ad Aosta,la Sicilia si allontana

Non è servito a molto il salvagente lanciato da Crocetta che vorrebbe l'ex pm alla riscossione tributi della regione siciliana. I precedenti non sono confortanti. Per tre volte palazzo dei Marescialli ha detto no a richieste simili
di Ignazio Stagno domenica 14 aprile 2013

Antonio Ingroia

1' di lettura

Antonio Ingroia dovrà accontentarsi del tribunale di Aosta. E' lì che il Csm lo ha mandato. E a poco serve il braccio teso da Rosario Crocetta che lo vuole al vertice della Società riscossione tributi della regione siciliana. Insomma l'ex pm vedrà Palermo col binocolo. Resterà probabilmente agli antipodi della sua città. A Palazzo dei Marescialli si danno un gran da fare per bloccare la facile exit strategy che la toga ha annusato in Sicilia. Domani infatti il Csm deciderà sulla posizione di Ingroia e anche sulla sua aspettativa. Ma tira una brutta aria. A quanto pare già ci sarebbero 3 no pronti da sbattere in faccia alla toga che sogna il mare di Mondello dopo quello del Guatemala. I precedenti infatti non sono incoraggianti. Per tre volte, in analoghe circostanze il Csm ha respinto la richiesta di aspettativa per magistrati che volevano "cambiare mestiere". Un caso in particolare è molto simile a quello di Ingroia. Nel maggio 2010 il Csm ha rigettato a maggioranza la domanda di Sergio Casarella che voleva andare al vertice della Direzione centrale del personale dell'Agenzia delle Entrate. Stessa sorte è toccata ai giudici Maria Cristina Motta e Salvatore Crignotta, che volevano prendersi la poltrona di direttore amministrativo dell'Asl 20 di Verona e quella di direttore generale dell'Asl di Palermo. Insomma Ingroia rischia grosso. Ad Aosta già lo aspettano. Il mare di casa sua lo vedrà forse questa estate. Sempre che non gli neghino pure le ferie...(I.S.)

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