Facci: Trovato

Cronache dal 28 agosto di 5 anni fa. A Vedrò, think tank "di sinistra", sfilavano i giovani rampanti Letta e Alfano. Era lo specchio di quello che ci aspettava
di Giulio Bucchidomenica 13 ottobre 2013
Filippo Facci visto dal nostro Vasinca

Filippo Facci visto dal nostro Vasinca

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Era il pomeriggio del 28 agosto 2008 e al governo c'era l'odiato Berlusconi. Io ero a Vedrò, la stracitata convention fondata da Enrico Letta e che riunisce politici e imprenditori e giornalisti sulle rive del Garda. L'ambiente era perlopiù di sinistra, e la prima ambiguità la colsi quando l'on. Giulia Bongiorno, durante una sessione di studio, disse che «i magistrati non fanno parte dei problemi della giustizia». Nessuno eccepì: tutti a favore dei magistrati, applausi. Più tardi il collega Antonello Piroso intrattenne la platea con un monologo sul caso Tortora: e, dopo l'elencazione delle toghe impunite, nessuno eccepì: tutti contro i magistrati, applausi. Più tardi arrivò e parlò anche Angelino Alfano, ai tempi guardasigilli dell'odiato governo Berlusconi: tutti a favore dei magistrati e tutti contro i magistrati, applausi anche per Alfano. Mi stava girando la testa. In quel think tank perlopiù di sinistra (che qualcuno aveva definito «i migliori talenti della generazione rampante») nasceva, anzi: rinasceva un'Italia e una generazione né migliore né peggiore, semmai uno specchio fedele, una calibrata e italica proporzione del Paese che eravamo sempre stati, buona fede compresa, conformismo compreso. Tutti italiani e tutti estranei ai problemi, ignari di esserne parte: pronti a impiccare qualche Grande Colpevole. di Filippo Facci