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Alfano si riposiziona: parte dalla nomina alla Fondazione De Gasperi il progetto di un polo moderato con Letta

di Sebastiano Solano domenica 7 luglio 2013

Angelino Alfano ed Enrico Letta

2' di lettura

Per Angelino Alfano deve essere dura adempiere al meglio al doppio ruolo di segretario del Pdl e secondo di Enrico Letta al governo. Senza contare che dell'esecutivo di larghe intese Alfano è anche ministro degli Interni. Ad aiutarlo, però, ci sono le sue origini democristiane, inarrivabile palestra dell'arte della mediazione e del compromesso. Ed è lì, secondo i rumors che rimbalzano,  che Alfano vorrebbe ritornare. Alle sue radici, magari insieme ad Enrico Letta. Sarebbe questa la vera partita che sta giocando Alfano.  La vera partita di Alfano - In Forza Italia, con ogni probabilità, non avrà ruoli apicali, ne ha intenzione di essere relegato ai margini del centrodestra, magari come leader del Pdl, che nelle intenzioni dei falchi del partito farebbe da bad company ad una Forza Italia tirata a nuovo. Così, malignano i suoi nemici interni al Pdl, Alfano starebbe lavorando ad una nuova formazione moderata, pronta ad aggregare le anime moderate di Pd e Pdl, magari con dentro Scelta civica. La manovra ha visto un'accelerata negli ultimi giorni, ossia dopo l'annuncio, da parte di Silvio Berlusconi, del ritorno a Forza Italia e del tentativo, pochi giorni dopo, degli ex-An di dare vita ad una nuova 'Cosa nera', qualcosa di simile ad Alleanza Nazionale.  Secondo voi ad Alfano conviene restare nel Pdl o fare la nuova Dc con Letta? Vota il sondaggio di Liberoquotidiano.it Quella nomina alla Fondazione De Gasperi... - Un segnale dell'attivismo di Alfano è la recentissima nomina a presidente della Fondazione Alcide De Gasperi, il cui manifesto politico non ha bisogno di presentazioni: moderato, europeista, forti richiami alla Dc. Un abito perfetto per chi, come Alfano, aspira a succedere al Cav come leader dei moderati. Ricordate lo scontro con Berlusconi a fine 2012? Il Cav sembra decotto, destinato ad un'ingloriosa uscita di scena, pronto ad abdicare. Alfano agitò lo strumento delle primarie del Pdl per prendere il posto di Berlusconi, raccogliendo attorno a se il consenso di buona parte del Pdl.  Un progetto mai tramontato - Salvo poi rientrare nei ranghi quando il Cav, come al solito, è risorto dalle sue ceneri, dando vita ad una (quasi) rimonta clamorosa: il Pdl, dato al 13-14% per poco non ha prevalso sul Pd come primo partito. Il progetto di un polo dei moderati è ancora lontano dal materializzarsi. Nel breve periodo sia a Letta che ad Alfano  serve solo che il governo duri e faccia le riforme. Insomma, che lavori bene, per poi raccogliere i frutti alle prossime elezioni.

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