CATEGORIE

I muscoli di Napolitano e Letta"Facciamo noi la legge elettorale"E Renzi dichiara la guerra

Il governo intende procedere con una propria iniziativa legislativa. Ma il sindaco: "Spetta ai partiti, non a voi". Settimana prossima il faccia a faccia col premier
di Matteo Legnani domenica 8 dicembre 2013

3' di lettura

Il governo è intenzionato a partire in quarta sulla definizione di una nuova legge elettorale, dopo che l'altroieri la Consulta ha dichiarato incostituzionale il Porcellum. L'obiettivo non è tanto quello di fare in fretta, ma di togliere ai partiti il manico del coltello. Perchè l'intenzione di Enrico  Letta e soci (guidati da Napolitano, ovvio) resta quella di andare al voto non prima della primavera 2015, al termine del semestre italiano di presidenza della Ue. Il ministro dei rapporti col Parlamento Dario Franceschini lo ha detto chiaro: potrebbe esserci una iniziativa del governo (disegno di legge)), ovviamente concordata coi partiti che sostengono la maggioranza. Il piano è quello, appunto, di far lavorare sul tema il Parlamento per tutto il 2014 e tornare al voto nel 2015. Senza accelerazioni. Un piano che, ovviamente, trova d'accordo le due forze minori della maggioranza, Scelta civica e Nuovo centrodestra. Soprattutto il partito di Angelino Alfano spera di avere un anno per organizzarsi al meglio al suo interno e sul territorio in vista di una tornata elettorale che, diversamente da quella delle Europee, sarebbe decisiva per la sua stessa sopravvivenza. Lo schema di legge elettorale  cui pensano Letta e Alfano è quello di un doppio turno con elezione diretta del premier, come ciò che avviene nei comuni: liste con preferenze al primo turno e ballottaggio tra i primi due candidati premier. Chi rosica è Matteo Renzi, il quale si scaglia contro un eventuale disegno di legge governativo: "Le riforme - avverte - spettano alle forze politiche, non al governo". Un avviso importante in vista del faccia faccia che il sindaco di Firenze avrà con Letta subito prima del dibattito sulla fiducia del prossimo 11 dicembre. Un faccia a faccia nel quale, se eletto segretario del Pd, Renzi rivendicherà la gestione diretta della partita delle riforme. Togliendola al governo. Dalla sua, il "Rottamatore" potrà contare sul favore di Silvio Berlusconi, il quale vede in Renzi l'unico interlocutore che possa consentirgli di realizzare il disegno di interrompere anzitempo la legislatura, tornando alle urne con il Mattarellum prima che per lui si aprano le porte dei Servizi sociali, a primavera 2014. Non è un caso che ieri la proposta di trasferire la discussione sulla legge elettorale dal Senato alla Camera (dove sulla carta una maggioranza favorevole al ripristino del Mattarellum c'è) sia stata sostenuta ieri anche dal capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta. Il presidente Giorgio Napolitano, da parte sua, si fa garante della non volontà di una accelerazione dei tempi. Nel caso in cui, entro la pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Consulta, il Parlamento non sia ancora approdato alla definizione di una diversa elegge elettorale, è stato da più parti detto come automaticamente ritornerebbe in vigore il sistema proporzionale 8che pur manca delle preferenze). Ma Napolitano, a scanso di equivoci, ha immediatamente escluso che il Paese possa tornare alle urne con quello schema, magari corretto con l'inserimento delle preferenze per ottemperare alle indicazioni della Corte costituzionale: "Quel sistema - ha detto il capo dello Stato - è stato superato dalla volontà espressa dai cittadini. Non ci sarà alcun ritorno al passato".

la norma Milano-Cortina, toghe contro il governo: "Interferenza indebita"

Il Premio Strega Franceschini, escluso dal Premio Strega? Sinistra in tilt

Il confronto Vittorio Feltri glielo dice in faccia: "Renzi, che stupidata"

tag

Milano-Cortina, toghe contro il governo: "Interferenza indebita"

Franceschini, escluso dal Premio Strega? Sinistra in tilt

Lucia Esposito

Vittorio Feltri glielo dice in faccia: "Renzi, che stupidata"

Cinque Minuti, Salvini sui dazi: "Chi fa davvero male all'Italia"

Anche nel lutto sanno solo evocare il Duce

Era difficile. Quasi impossibile. Eppure la sinistra ce l’ha fatta: ha accusato il governo di essere fascista pure...
Alberto Busacca

La corsa dei compagni a fingersi papisti

No, non era il compagno Bergoglio, vorremmo dire ad una sinistra che tenta di appropriarsi dell’eredità del...
Francesco Storace

L'aria che tira, Mirella Serri: "Meloni usa la morte del Papa", l'attacco è un caso

Intervento surreale a L'aria che tira, il talk show politico di La7 condotto da David Parenzo. Al centro della discu...

Il Papa morto? La sinistra impazzisce per il 25 Aprile

Il governo ha indetto cinque giorni di lutto nazionale - con sospensione delle attività fino a giovedì 24 ...