Roma, 27 apr. (Adnkronos) - La carriera politica di Angelino Alfano e' una continua ascesa, a partire dall'esordio nel 1996, quando a soli 26 anni viene eletto deputato dell'Assemblea regionale siciliana con 8.975 preferenze. Figlio d'arte -il padre, Dc, ebbe vari incarichi al Comune di Agrigento- laureato in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, il nuovo vicepremier e ministro dell'Interno approda in Parlamento per la prima volta nel 2001, riconfermato nel 2006, 2008 e poi alle ultime elezioni. Coordinatore di Forza Italia in Sicilia nel 2005, nel quarto governo Berlusconi viene nominato ministro della Giustizia, quando lega il suo nome al famoso 'lodo', la legge, poi bocciata dalla Corte costituzionale, che sospende i processi per Capo dello Stato, presidenti delle Camere e presidente del Consiglio. Lascia il dicastero di via Arenula nel luglio 2011, perche' Silvio Berlusconi, dopo le pesanti sconfitte alle amministrative di primavera, lo chiama alla segreteria del Pdl, carica che viene introdotta in quel momento. Gli ultimi suoi atti da Guardasigilli sono l'approvazione del codice antimafia e della semplificazione del processo civile. "Dobbiamo lavorare per un partito degli onesti", dice al momento dell'insediamento, frase che fa il paio con "la mafia ci fa schifo" pronunciata ai ai microfoni di Rai 2 nel 2005. "Appartengo -spieghera' poi in un'altra intervista- a una generazione che andava alle elementari quando hanno ucciso Mattarella, alle medie quando hanno ammazzato Dalla Chiesa, all'universita' quando sono saltati in aria Falcone e Borsellino. Noi abbiamo il marchio a fuoco dell'antimafia". Parole che possono essere considerate profetiche alla luce del nuovo incarico. Sposato con Tiziana Miceli, ha due figli maschi.