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Ingroia: "Nessuna desistenza con il Pd". Bersani: "Basta con il cabaret"

L'ex pm: "Ci devono ancora dire se stanno con Monti o no". Il solito Pierluigi: "Con Berlusconi deriva morale"
di Giulio Bucchi domenica 20 gennaio 2013

2' di lettura

  "Nessun patto di desistenza". Antonio Ingroia assesta una mazzata a Pierluigi Bersani proprio nel giorno in cui il segretario del Pd ha inaugurato la propria campagna elettorale. L'ex pm, candidato premier con Rivoluzione civile, in eterna trattativa di alleanza con i democratici, lo dice chiaro e tondo: "Escludo patti di desistenza, non ci sono patti di alcun tipo con nessuno, noi non facciamo queste cose dietro le quinte". Replica secca e precisa alle avances del Pd che, temendo perdite di voti decisivi in regioni come Sicilia e Campania (dove gli arancioni contano di fare il pieno) da settimane sta tentando apparentamenti con il movimento di "toghe e manettari". "Non ho ancora capito, tra l'altro, cosa intende fare il Pd con Monti - ha spiegato polemico Ingroia -. Noi siamo alternativi al montismo, è impensabile quindi parlare di desistenza se prima il Pd non chiarisce i suoi rapporti con Monti". "Per il momento - conclude l'ex procuratore di Palermo - siamo impegnati nella raccolta delle firme, è il nostro unico obiettivo, andiamo avanti per la nostra strada". Probabilmente, da soli. Bersani contro Berlusconi - Poco prima aveva parlato dagli studi di Porta a Porta il vicesegretario del Pd Enrico Letta, ricordando come se Ingroia dovesse rifiutare la desistenza con il Pd in alcune regioni avrebbe la "responsabilità di aver rimesso Berlusconi in sella". "E' un problema di Ingroia, decida se vuole aiutare Berlusconi o no", ha aggiunto Letta, con tempismo non eccezionale. Bersani, dal canto suo, ha preferito badare al sodo e davanti alla platea romana del teatro Ambra Jovinelli ha suonato i tasti a lui più congeniali: quelli contro Berlusconi. "Basta con la campagna elettorale da cabaret del Cavaliere, la personalizzazione della politica è un tumore". Il Pd, insomma, si oppone a "vent'anni di inganno, leggerezza insostenibile e deriva morale". "Non staremo dentro una campagna fatta solo di politicismo e cabaret: Monti e la desistenza, il Senato e la Camera... sono abbastanza allibito. Noi parleremo testardamente delle italiane e degli italiani". Qualcuno però avverta Bersani che di desistenza ha parlato qualcuno del suo partito, non certo Berlusconi.  

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