Paola Natali: il decreto dignità? Ecco cosa prevede e come smonta il Jobs Act

di Davide Locanosabato 7 luglio 2018
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La riforma del lavoro del Governo Renzi, nota anche come jobs act, è già pronta per essere messa in soffitta dopo poco più di tre anni dalla sua entrata in vigore? Questa almeno sembra essere l’intenzione del nuovo governo gialloverde targato lega e 5 stelle che ha appena varato il decreto dignità. Vediamo quali sono i punti cruciali di questo provvedimento. Per quanto riguarda i contratti a tempo, il provvedimento mira in particolare a limitare l'utilizzo di quelli di lavoro a tempo determinato che non potranno avere durata superiore ai 24 mesi e potranno essere rinnovati al massimo per 4 volte. Inoltre, I datori di lavoro che dovessero ricorrere a un’assunzione temporanea dovranno pagare l’1,9% di contributo addizionale contro l’1,4% attuale. Percentuale che aumenterà dello 0,5% ad ogni successivo rinnovo. Stretta anche sui licenziamenti selvaggi attraverso l'aumento del 50% dell'indennizzo per i lavoratori ingiustamente licenziati. In caso di licenziamento senza giusta causa, l'indennizzo per il lavoratore potrà arrivare fino a 36 mensilità. Nuove regole per impedire anche l’abuso della delocalizzazione da parte delle imprese. il decreto dignità prevede, che "l'impresa beneficiaria di un aiuto pubblico sia soggetta a sanzioni di importo da 2 a 4 volte superiori rispetto al beneficio fruito. Il Ministro Di Maio ha detto: ”Se prendono soldi e poi iniziano a delocalizzare in parte in paesi dell’Unione europea e a licenziare i dipendenti gli chiediamo soldi indietro con gli interessi”. Il decreto introduce anche misure in materia di semplificazione fiscale, attraverso la revisione del'redditometro' per combattere l'economia sommersa, il rinvio della prossima scadenza per l'invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (il cosiddetto spesometro), nonché l'abolizione dello split payment per i professionisti, i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto. Infine merita una menzione particolare la parte del decreto relativa al gioco d’azzardo e alla lotta alla ludopatia con lo stop a "qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro”. Dall'entrata in vigore del provvedimento il divieto comprende la pubblicità di giochi e scommesse su giornali, radio, tv e anche durante eventi e manifestazioni pubbliche. Al comma 2 e 3 sono previste le relative misure sanzionatorie nella misura del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, ad un importo minimo di 50 mila euro. Troppe famiglie sono state distrutte da questa piaga e troppe persone sono state ingannate dalle meschine promesse di facili guadagni. Il jobs act è stato approvato a fine 2014 ed è stato senz’altro uno dei provvedimenti simbolo del governo Renzi con la famosa cancellazione dell’articolo 18. Al di là delle polemiche politiche sulla sua possibile efficacia o meno, il decreto dignità sembra davvero il primo passo verso lo smantellamento della riforma Renzi. Più dei nomi e degli autori, però, quello che interessa cittadini e imprese è la capacità di un provvedimento di far ripartire questo paese. E voi, che cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra opinione commentando il post sulla pagina Facebook: i vostri commenti verranno letti a Notizie Oggi, il programma di Paola Natali su Canale Italia, in onda tutti i giorni dalle 6 alle 9 (canale 83 del digitale terrestre, 913 della piattaforma Sky). L'appuntamento è per domani, sabato mattina, con Paola e i vostri commenti.