Forza Italia, le parlamentari in lotta per le quote rosa

di Lucia Espositodomenica 9 marzo 2014
Forza Italia, le parlamentari in lotta per le quote rosa
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Le «femministe» di Forza Italia si rassegnino. Alla faccia di oggi che è l’8 marzo, Silvio Berlusconi dice no alle quote rosa. E dà mandato ai suoi deputati di votare contro qualsiasi emendamento a favore della parità di genere, anche se porta la firma di Stefania Prestigiacomo, di Mara Carfagna o di qualunque altra o altro parlamentare azzurro. «Si sa che sono di più gli uomini che fanno politica, dovremmo cercare una marea di donne e io non saprei dove trovarle. Sarei costretto a candidare la mia segretaria». Così il Cavaliere ha rimesso in riga le paladine forziste delle pari opportunità. «Lui era favorevole a un emendamento che fissasse al 40% le candidature femminili e al 60% quelle maschili», racconta una berlusconiana della prima ora, ma di più non è disposto a concedere. E ancor meno i parlamentari di Fi. Maurizio Gasparri boccia le quote rosa come «un’estorsione legislativa spiacevole». Ignazio Abrignani trova «assurdo che ancora oggi si parli della necessità di stabilire per legge quante devono essere le deputate e quanti i deputati». E annuncia: «Noi di Fi voteremo contro quest’emendamento».  È passata la linea della fermezza a palazzo Grazioli, dove le «femministe» non hanno trovato una sponda nemmeno in Francesca Pascale, alla quale aveva lanciato un appello a nome delle parlamentari di Fi, Dorina Bianchi, pur essendo del Ncd, che ieri si è rivolta direttamente a Berlusconi. Perché a quanto risulta, le quote rosa non scaldano il cuore di Francesca, anzi.   Leggi l'articolo integrale di Barbara Romano su Libero in edicola oggi, sabato 8 marzo