Un "pizzino", a pagina 17 del Corriere della Sera, firmato dall'informatissima Fiorenza Sarzanini. Si parla di Silvio Berlusconi, del processo a Bari. L'articolo ricorda come, a cinque anni dalle dichiarazioni di Patrizia D'Addario, il Cavaliere sarà chiamato a rispondere alle domande dei giudici del tribunale della città pugliese. Nel dettaglio, dovrà spiegare perché abbia regalato un appartamento all'Ape Regina, Sabina Began. La casa - Che c'entra, quella casa, col processo? Secondo l'avvocato della Began semplicemente "nulla", eppure quando c'è di mezzo Berlusconi, tutto fa brodo. Infatti è successo che ieri, giovedì 27 gennaio, con quella che lo stesso Corsera definisce "una mossa a sorpresa", il pm di Bari, Eugenia Pontassuglia, ha depositato l'informativa della Guardia di Finanza che riguarda i versamenti dell'ex premier mentre era in corso l'indagine. Un segnale chiaro, chiarissimo: le toghe chiederanno conto anche di quell'immobile, che ipotizzano essere il "prezzo del silenzio" pagato alla Began. Come detto, l'avvocato della donna, Fabrizio Siggia, protesta: "Questa documentazione non ha alcuna attinenza con il processo". Carico di fango - Una lunga introduzione, dunque, per poi mettere nero su bianco il "pizzino". La Sarzanini scrive: "Prima di lui (Berlusconi, ndr) saranno interrogate le ragazze, proprio come è già accaduto a Milano nel corso del processo sulla vicenda Ruby. A Bari l'aria sembra essere però assai diversa, non è escluso che qualche signorina prima invitata e poi eliminata dalla cerchia delle 'preferite' decida di vendicarsi usando la ribalta del tribunale per raccontare e dettagli inediti di quelle serate". Nessun nome né cognome, anche se non è poi così complesso rintracciare di chi si sta parlando. Ma un messaggio chiarissimo: Berlusconi potrebbe essere ricattato, infangato in aula. Un attacco, s'intuisce, dai contorni piccanti. Un altro carico di fango contro l'ex premier.