Napolitano, la moglie Clio vuole che finisca in aticipo il mandato

Le indiscrezioni: il Capo dello Stato convinto dalle elezioni il 25 maggio. Per tre motivi: uno di questi è sua moglie, in pressing da mesi
di Ignazio Stagnodomenica 12 gennaio 2014
Napolitano, la moglie Clio vuole che finisca in aticipo il mandato
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Al voto il 25 maggio. L'election sembra essere ormai alle porte. Gli alibi per ritardare il voto alle politiche accorpato alle europee cominciano a scomparire uno ad uno. Gli indizi sono tanti. Il primo riguarda la riforma della legge elettorale. Il dialogo tra Pd e Forza Italia prosegue, e adesso c'è anche una data in cui si aprirà ufficilamente il percoso della riforma del porcellum in Aula: il 27 di gennaio. La riforma approderà alla Camera alla fine di questo mese. I lavori hanno subito un'accelerazione e così si va avanti verso una soluzione rapida che possa spalancare le porte dei seggi elettorali. Dal discorso di fine anno, quello dello scorso 31 dicembre, Giorgio Napolitano si è barricato in un silenzio che pare essere un auspicio per il voto anticipato. Verso la riforma del Porcellum - La scena politica in questo momento è dominata da Renzi e dal Cav. Il primo non può chiedere ad alta voce il voto, ma con le sue trattative sotterranee con Forza Italia pare che il sindaco voglia andare alle urne ben prima del 2015. Il secondo, Silvio, invece non fa mistero della sua voglia di urne e a Renzi ha detto sì per la riforma elettorale (a patto che si voti subito). In tutto questo il Colle tace. E i motivi del silenzio sono tre, come racconta Dagospia.com. Il primo riguarda il Pd. Napolitano storicamente non mette bocca nelle vicende di partito, e con Renzi al Nazareno pare che il Colle abbia optato per la linea morbida, per "lasciar correre", dato che il nuovo segretario non ha nessuna intenzione di trattare e va spedito come un treno contro il governo. Le critiche a Fabrizio Saccomanni da parte renziana di sicuro non sono piaciute a Re Giorgio, ma a differenza di quanto fatto nelle scorse settimane, pare sia scomparsa dal vocabolario del Quirinale l'espressione "stabilità di governo". Il secondo motivo del silenzio del Colle sta tutto nei fatti degli ultimi giorni. Napolitano chiedeva a gran voce una riforma della legge elettorale in tempi brevi, cosa che Renzi e le altre forze politiche stanno facendo nell'attesa che vengano depositate le motivazioni della Consulta sulla bocciatura del porcellum. Il terzo motivo, per cui il Colle tace in balia degli eventi è di natura familiare. Il fattore Clio - Secondo quanto racconta Dagospia, dietro la bocca cucita di Re Giorgio ci sraebbe la moglie Clio. Chi era nelle stanze del Quirinale quando Re Giorgio spiegò alla moglie Clio che intendeva accettare un secondo mandato, ricorda che la signora non la prese benissimo, per usare un eufemismo.  E pare che Napolitano le abbia promesso che appena si fosse usciti dall'emergenza si sarebbe dimesso. Bene, ora che Renzi è diventato segretario e si vede la luce in fondo al Porcellum, qualunque intervento di Napolitano che potesse anche solo dare l'impressione di una frenata non farebbe felice la signora Clio. Così fonti quirinalizie raccontano di un Napolitano sempre più convinto che che il 25 maggio sia il giorno giusto per farla finita e andare al voto. A quel punto Re Giorgio finalmente potrebbe esaudire il desiderio della sua Clio che lo vuole a casa. Re Giorgio lo aveva detto chiaramente: "Il mio è un mandato che non durerà a lungo". E sua moglie lo ha preso in parola. Al Colle sono convinti che con una nuova legge elettorale e con un governo nuovo di zecca per il semestre europeo, Napolitano possa godersi finalmente la sua pensione d'oro.