Sulla legge elettorale si tratta, sulle unioni gay si fa cadere il governo. E' lo stesso Angelino Alfano a confermare la politica "dei due forni" del Nuovo centrodestra, non disposto a cedere ai diktat di Matteo Renzi e del Pd. "Se propongono il matrimonio gay, ce ne andiamo un attimo prima a gambe levate e denunciandolo all’opinione pubblica", ha detto Alfano intervenendo al Tempio di Adriano di Roma alla presentazione del libro-manifesto Moderati. Per un nuovo umanesimo politico. Proprio nel giorno in cui due senatori renziani hanno presentato un'interrogazione parlamentare chiedendo ad Alfano di riferire in Aula sul caso Shalabayeva (e mentre i grillini preparano la sfiducia per due ministri alfaniani, De Girolamo e Lupi), il vicepremier tira dritto e rivendica l'importanza del suo partito all'interno del governo: "Se non ci fossimo noi la sinistra riterrebbe normale legalizzare la cannabis, aprirebbe matrimoni e adozioni ai gay e spalancherebbe le frontiere. Noi crediamo che la famiglia sia composta da un uomo e da una donna, siamo al governo per fare scudo alle cose che la sinistra farebbe se non ci fossimo noi. Siamo riformatori di un campo alternativo alla sinistra, sappiamo quello che c'è da riformare e quello che c'è da conservare". "Mi fido di Renzi" - Sulle riforme istituzionali, però, il dialogo deve continuare. "Mi fido di Renzi", è la premessa di Alfano, secondo cui il sindaco di Firenze e segretario democratico "è un giovane politico, ha tutto l'interesse a dire una cosa e farla perché non mantenere le cose dette è tipico dei vecchi leader, lui ha detto pubblicamente che non vuole far cadere il governo e io ho deciso di fidarmi di lui. Ci fidiamo e siamo convinti che Renzi non userà l’approvazione rapida della legge elettorale per tornare al voto". I tempi per la riforma sono stretti: "Noi abbiamo idea di chiudere in tempi rapidi, ossia entro la prima settimana di febbraio la legge elettorale alla Camera". Le preferenze di Ncd vanno al modello del "sindaco d'Italia" col doppio turno, ma senza preclusioni per le altre proposte di Renzi. "Burocrazia zero" - Contando sulla volontà comune di andare avanti col governo, Alfano rilancia il "patto di coalizione": "Per prima cosa chiederemo l’approvazione di una norma shock sulla burocrazia zero: chiunque decida di aprire un’attività economica o commerciale non deve più chiedere autorizzazioni, purché rispetti la legge. Lo stato potrà controllare, ma non ci sarà bisogno di nessun permesso preventivo. Lo proponiamo per tre anni, fino al 2016, poi si verifica". L'obiettivo è "liberare immediatamente le energie economiche private", senza una burocrazia "nemica". "Nella burocrazia zero proporremo che una serie di funzioni pubbliche dello Stato vengano delegate a liberi professionisti - conclude - Proporremo che la firma dei liberi professionisti faccia fede e che siano loro poi a rispondere in caso di difformità dalla legge".