Un governo "de-alfanizzato", o direttamente una crisi di governo. E' il sogno di Matteo Renzi e Beppe Grillo, che starebbero preparando in Parlamento un assalto ai ministri del Nuovo centrodestra a suon di sifiducie individuali. Nel mirino della strana intesa tra Pd e M5S c'è non solo lo stesso vicepremier Angelino Alfano, per cui due senatori democratici (e renziani) hanno preparato un'interrogazione a proposito del caso Shalabayeva, ma pure il ministro dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo (coinvolta in un'intricata storia di intercettazioni) e quello delle Infrastrutture Maurizio Lupi per una vicenda sarda. I grillini chiedono la testa di entrambi questi ultimi, entrambi molto importanti per gli equilibri tra Ncd e premier Enrico Letta. I renziani contro Alfano - Non solo il "semplice esecutore" Saccomanni e la Carrozza. Non solo la telefonista Cancellieri, dunque. I renziani puntano in alto nel loro "fuoco amico" contro il governo Letta. E sparano proprio a un pelo dal presidente del Consiglio, con una interrogazione parlamentare presentata al Senato e rivolta al vicepremier Alfano sul caso Shalabayeva. La moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, la scorsa estate, venne prelevata da una villa di Roma nel cuore della notte, imbarcata su un aereo con la figlia piccola e rimpatriata a forza in Kazakistan. A mesi dai fatti, e curiosamente nel giorno in cui la Francia ha concesso l'estradizione per Ablyazov, un pezzo del Partito democratico torna all’attacco: "Aspettiamo Alfano in Aula sul caso Shalabayeva - dichiarano Roberto Cociancich e Isabella De Monte, che sul caso hanno presentato diverse interrogazioni parlamentari -. Il ministro dell’Interno disse che nulla sapeva dell’operazione della polizia kazaka, il suo ex capo di gabinetto Giuseppe Procaccini fornisce (in una intervista a Repubblica, ndr) una versione completamente diversa ("Il ministro mi diede l'impressione di aver collegato la vicenda Shalabayeva con l'operazione Ablyazov. E mi disse che quel caso minacciava la sicurezza nazionale" spiegava il prefetto, che si dimise). Il Parlamento deve sapere se il vicepremier ha detto la verità o ha mentito". "Si tratta di una vicenda grave - concludono i senatori Pd - che il capo del Viminale non può continuare a sottovalutare. A luglio le Camere confermarono la fiducia al ministro sulla base di una ricostruzione, oggi completamente smentita". I grillini contro De Girolamo e Lupi - "La situazione della De Girolamo è gravissima. Se ha fatto quello che ha fatto da semplice deputato, non oso immaginare cosa possa fare da ministro", spiega invece la deputata grillina Silvia Giordano, preannunciando un possibile atto formale di sfiducia. Secondo l'altro grillino Carlo Sibilia, "se ci saranno sviluppi, come immaginiamo, e la vicenda si chiarirà ulteriormente per il ministro si mette veramente male. Anche perché, diciamocelo chiaramente: dal punto di vista morale una riunione di quel tipo a casa sua... Che ci faceva lì un dirigente dell'Asl?". La vicenda, dunque, sarebbe "paragonabile a quella della Cancellieri". Guai simili per Lupi: "Una sentenza del Consiglio di Stato avrebbe sollevato il commissario dell'autorità portuale di Cagliari, Piergiorgio Massidda, dal suo incarico - sottolinea Sibilia -. Nonostante ciò il ministro l'ha reincaricato nuovamente, e per questo sarebbe indagato. Non sembra un abuso d'ufficio? Per di più compiuto quando era già ministro". Per capire cosa succederà con Lupi, tra i maggiori esponenti politici di Comunione e Liberazione insieme al collega ministro Mario Mauro, bisognerà "fare chiarezza nelle prossime settimane". Settimane che, neanche a dirlo, per Letta e la sua squadra trascorreranno in trincea.