Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha le ore contate. E a dirlo non è Renato Brunetta o qualche altro esponente di spicco dell'opposizione, che da settimane chiede la rimozione del titolare dell'Economia, ma Matteo Renzi. Il segretario del Partito democratico, che nelle ultime ore non ha risparmiato battute alla condotta schizofrenica del governo ("Cos'è, Scherzi a parte" ha detto a proposito del quiproquo tra lo stesso Saccomanni e la Carrozza sui 150 euro tolti e poi restituiti agli insegnanti) ha mandato avanti un suo fedelissimo, l'ex vicesindaco di Firenze Dario Nardella: "Penso sia grave quando un ministro così importante come Saccomanni dice 'sono un esecutore' o 'nessuno mi ha istruito" ha detto Nardella a Mix24 di Giovanni Minoli stamattina su Radio24. E ancora, non bastasse: "Penso che il ministero dell’Economia debba essere guidato da un politico, come regola generale perchè abbiamo visto che l’esperienza dei tecnici non ha funzionato bene" ha aggiunto riferendosi anche all'esperienza governativa di Mario Monti. Tramonterebbe quindi, almeno stando alle parole di Nardella, l'ipotesi di Bini Smaghi e Siniscalco al posto di Saccomanni. Oggi Renzi dovrebbe incontrare Enrico Letta ed è possibile che la faccenda del rimpasto di governo abbia una accelerazione proprio a partire dalla casella del ministero dell'Economia. Le parole di Nardella sono state accolte positivamente da Forza Italia: "Matteo Renzi, per interposta persona, ha licenziato il ministro Saccomanni. E’ una buona notizia. Come in 'Dieci piccoli indianì, non ne resterà nessuno" ha twittato la portavoce del gruppo azzurro alla Camera Mara Carfagna. Il capogruppo Brunetta, qualche giorno fa, aveva ipotizzato: "Vedrete che dopo Fassina Renzi farà fuori Saccomanni". Ora le sue parole potrebbero rivelarsi profetiche. Il Pd, da parte sua, prova a gettare acqua sul fuoco: "Come ribadito più volte nel corso di questi giorni il Partito Democratico non ha mai chiesto nè ha intenzione di chiedere rimpasti o la sostituzione di questo o quel ministro", afferma in una nota Lorenzo Guerini, portavoce della Segreteria nazionale Pd. "In questo momento è necessario lavorare bene e insieme sulle riforme che servono al Paese e non sollevare questioni che non esistono".