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Riforma del Senato, incontro tra Napolitano e Finocchiaro: Renzi teme lo sgambetto

di Giulio Bucchi domenica 27 aprile 2014

2' di lettura

Un incontro al Colle che molti tra i renziani del Pd vedono come un cattivo presagio per il premier. E' Federico Geremicca su La Stampa a riferire che giovedì, oltre al ministro dell'Economia Padoan, il presidente Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale anche una nemica storica di Matteo Renzi, Anna Finocchiaro. La senatrice democratica, tra le prime che il segretario ha voluto rottamare (sabotandone tra l'altro via stampa la possibile candidatura al Colle), è presidente della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Di fatto, ha le chiavi della discussione sulla riforma del Senato, il punto più caldo del dibattito politico di questi giorni. Renzi e i suoi temono imboscate, proprio come accaduto nella Commissione Lavoro sulla riforma Poletti: in questi due gruppi di lavoro, infatti, la minoranza Pd è in realtà maggioranza e può mettere i bastoni tra le ruote alle iniziative del governo, creando tensioni nell'esecutivo e tra dem e Forza Italia. Senza contare che la strada è già difficile di suo, perché con i grillini sulle barricate e un Berlusconi sempre più indeciso ("Riforma del Senato invotabile", ha commentato il Cav a Porta a porta), per Renzi ogni giorno può rischia di essere più complicato.  I dubbi del Colle - Un freno a mano tirato a quattro mani da Napolitano e Finocchiaro sulla riforma di Palazzo Madama non è impensabile, anzi. Il capo dello Stato ha espresso alla "molto stimata" senatrice i suoi dubbi su un testo pasticciato: composizione, ruolo e funzioni del nuovo Senato, secondo quanto ipotizzato dal governo, risultano al Quirinale "mal definiti e largamente misurabili", scrive Geremicca sottolineando "l'eufemismo". E la stessa Finocchiaro ha espresso perplessità sulla gestione della pratica da parte dell'esecutivo, visto che tutti in questa fase sono distratti dalle incombenti elezioni e la tentazione di usare la carta della riforma a fini elettorali è forte. L'impressione è che il fronte di chi vuole "snaturare" la riforma pensata da Renzi stia diventando sempre più largo, bipartisan e con appoggi molto influenti. Finora il premier ha puntato tutto sulla velocità, ma senza sostegni il capitombolo, dolorosissimo, è dietro l'angolo.

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