Il Mattinale di Brunetta sfotte Grillo: "Accenditi una stella nel cervello"

Forzisti alla Camera scatenati: "Sulla legge elettorale fai come Bertoldo, sai solo urlare. Berlusconi invece a Renzi risponde: è grande politica"
di Giulio Bucchidomenica 5 gennaio 2014
Il Mattinale di Brunetta sfotte Grillo: "Accenditi una stella nel cervello"
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E' il Mattinale di Forza Italia ma sembra un post di Beppe Grillo. Il capogruppo azzurro Renato Brunetta e il gruppo forzista alla Camera si scatenano a suon di ironie e giochi di parole e nel mirino questa volta ci finisce proprio Grillo. Anzi Grill. "Gli manca sempre una o - affonda sarcastico il Mattinale -. E' la tecnica della grigliata mista, soltanto che a finire cotti e mangiati dalla fame di potere del comico siamo noi. Chi ha votato Grillo noti la differenza tra chi proclama di voler cambiare tutto, ma poi trova sempre scuse, per non spostare nulla salvo quel che fa comodo alla propaganda, come Bertoldo che non sceglie mai l’albero elettorale cui teme di essere impiccato perché non ha niente di reale da dire salvo urla e disprezzo". La colpa del leader del Movimento 5 Stelle è quella di non aver saputo che replicare all'offerta del segretario del Pd Matteo Renzi sulla riforma elettorale. Beppe ha preferito svicolare, mandando un sms ai suoi parlamentari imponendogli il silenzio: "Non rispondente alle provocazioni di Renzi". Ma alla fine la figura del furbetto spiazzato, secondo Forza Italia, l'ha fatta lui: "Ci lascia in balia della crisi: grigliati, come galletti amburghesi, mentre la Germania della Merkel attizza le fiamme. Forza Grillo, accenditi una stella nel cervello, e mostra che non sei lo squagliatore di Blacklist che scioglie nell'acido chiunque gli capiti a tiro, salvo poi finirci lui e squagliarsi da solo".  Berlusconi fa sponda su Renzi - Insomma, decisamente meglio Renzi di Grillo, secondo Brunetta & Co. più impegnato nei suoi calcoli personali che in un progetto serio per il Paese. A differenza, sottolinea il Mattinale, di Silvio Berlusconi. "Con il suo sì pronto, immediato, senza riserve mentali alla proposta di Renzi per un dialogo che chiuda in tempi rapidi la questione della legge elettorale, riapre la grande politica. Quella dove entrano in campo le forze reali del Paese, con i leader espressi dalla gente, e senza il respiro mozzato dalla fasulla ripartizione dei seggi che comporta una maggioranza fuori dai canoni costituzionali". E giù una stilettata al premier Enrico Letta e pure al suo vice, quell'Angelino Alfano fuoriuscito dal fu Pdl proprio per tenere in vita l'esecutivo. Ora, ribadisce Forza Italia, si cerchi un accordo con il Pd "senza alcuna preferenza per nessuno dei tre sistemi di voto individuati come base di trattativa" dal segretario democratico. L'unico punto di partenza del Cavaliere resta l'election day: "La data delle europee, il 25 maggio, che quest'anno non è certo possibile tenere ai margini, dovrà essere il giorno in cui far confluire tutti i bisogni e i desideri di cambiamento". E se sarà così, questa volta Grillo dovrà seguire a ruota, da terzo incomodo.