De Girolamo parla alla Camera, Boccia non applaude

di Roberto Procaccinidomenica 19 gennaio 2014
De Girolamo parla alla Camera, Boccia non applaude
1' di lettura

Lei dice di essere "vittima di una vicenda kafkiana". Ma se c'è qualcuno che si sente ancora più vittima, inolpevole e inconsapevole, della querelle sorta intorno alle riunioni (intercettate abusivamente) tra Nunzia De Girolamo e i vertici dell'Asl di Benevento, è il di lei marito, il democratico Francesco Boccia. Il deputato Pd era tra i pochi presenti alla Camera per ascoltare il discorso del ministro dell'Agricoltura: i due, coppia nella vita (sposati e con una bambina), sono la personificazione del governo di Larghe Intese. I tormenti dell'una (oggetto di una campagna stampa del Fatto Quotidiano e di una mozione di sfiducia individuale del Movimento 5 Stelle) diventano l'imbarazzo dell'altro. Boccia ha spesso incrociato lo sguardo della moglie, sostenendola e trasmettendo la propria vicinanza quando molti democratici vorrebbero mollarla. Lei parla a un'Aula semideserta dai banchi del governo, affiancata solo da due colleghi di partito, il vicepremier Angelino Alfano (che poi se ne va) e il ministro Gaetano Quagliariello. Il premier Enrico Letta non c'è, assenza giustificata garantisce lei. Il marito sì: ma non applaude alla fine del discorso. Le posture di Boccia raccontano il suo tormento: mani prima conserte, poi sulla bocca, a volte sugli occhi, altre ancora nella posizione della preghiera. "Le larghe intese in famiglia non sono in crisi - ha detto la De Girolamo ai giornalisti -. Francesco mi rimprovera solo le parolacce". Di certo c'è che Boccia non ha applaudito: umanamente vicino, ma politicamente è lontano.