Berlusconi da Renzi col colpaccio: l'idea Quirinale

"Matteo ha coraggio, ma è ancora troppo acerbo per governare da solo". Silvio ci crede: clamoroso ticket bipartisan
di Giulio Bucchidomenica 19 gennaio 2014
Berlusconi da Renzi col colpaccio: l'idea Quirinale
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Chissà se Matteo Renzi finirà nell'ormai lungo, e inquietante, album di famiglia dei leader della sinistra italiana: lui insieme ad Achille Occhetto, Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Pierluigi Bersani, quelli cioè che a turno hanno sfidato Silvio Berlusconi o cercato un'intesa con lui, finendo comunque scornati. Il giovane neosegretario del Pd proverà a fare entrambe le cose, convinto di avere la forza e l'entusiasmo per sconfiggere Forza Italia accordandosi però sulle regole. Sfida notevole, che Berlusconi raccoglierà con l'entusiasmo di un ragazzino. Così lo descrivono i fedelissimi alla vigilia dell'incontro a largo del Nazareno col rivale Renzi. "Tanto di cappello al suo coraggio", avrebbe confidato l'ex premier parlando del rottamatore, che stima sinceramente. Il punto è che il Cav arriverà al faccia a faccia caricato a molla, con la voglia di chiudere sulla legge elettorale modello spagnolo ma senza ansie. Anzi, con qualche carta a sorpresa. La pazza idea Quirinale - Innanzitutto, a differenza di Renzi, Berlusconi non ha più voglia di tornare al voto a tutti i costi. L'election day del 25 maggio non è più una priorità, e a si suoi falchi da qualche giorno ripete: "Perché non aspettiamo un altro anno per tornare alle urne?". Mossa che spiazza i suoi ma soprattutto gli avversari. Riuscirebbe il governo ad arrivare fino al 2015 senza logorarsi? Riuscirebbe Renzi a reggere per un altro anno almeno senza perdere in freschezza e vigoria? L'idea di Berlusconi è quella di far cuocere il segretario nel suo brodo democratico, facendo passare questo 2014 (che lo vedrà ai servizi sociali per 7 mesi, forse già da maggio o giugno) e prendendo tempo per ristrutturare Forza Italia. Solo quando il rebus sulle cariche interne sarà risolto, l'ex premier sarà disposto a rimettersi in gioco in prima persona. Magari riproponendosi a Palazzo Chigi oppure, è la "pazza idea" di cui parla Ugo Magri su La Stampa, addirittura candidandosi al Quirinale, per il dopo-Napolitano. Una sorta di ticket bipartisan con Renzi: Matteo premier, Silvio presidente. "Renzi è ancora troppo acerbo - avrebbe detto Berlusconi - per sobbarcarsi sulle spalle il peso del Paese". L'incognita delle toghe - Di fatto, il Cav si proporrebbe come "tutor" del rottamatore, chiosa Magri. Ipotesi fantascientifica, ma passando in rassegna i piani "visionari" dell'ex premier diventati via via realtà, mai dire mai. Certo, resta la grande incognita della mannaia della giustizia: sul collo di Berlusconi pendono ancora la sentenza del processo Ruby e due possibili nuove cause su Ruby bis e compravendita di senatori. Ostacoli non da poco, anche sulla strada del Colle. Ma il leader di Forza Italia giura comunque di riuscire a volgere tutto in qualche modo a proprio favore.