L'operazione Mattarella ha fatto guadagnare a Matteo Renzi un + 2% di consensi tra i cittadini. Il sondaggio Datamedia Ricerche condotto per il quotidiano Il Tempo dà il premier al 46% interrompendo di fatto il trend negativo delle settimane passate. Non solo. Sull'onda dell'entusiasmo per l'elezione compatta del presidente della Repubblica sale anche il Pd che con un +1,1% arriva così al 36,8% e Sel che sale dello 0,2% e raggiungendo il 4,2%. Perde invece il Movimento 5 Stelle che non è mai stato della partita nell'elezione del Capo dello Stato (-0,4% calando al 18,1%). La crescita dei consensi di Renzi nel post-Quirinale è confermata anche da un altro sondaggio condotto dall'Istituto Piepoli. La fiducia nel governo sale al 51% (+4 punti in due settimane). Quanto alla fiducia nei leader per Piepoli Renzi è l'unico a registrare un incremento, attestandosi al 50% (+1), così come tra i partiti l'unico in crescita è il Pd al 36% (+1). Cala Forza Italia all'11,5% (-1) e il leader Silvio Berlusconi (al 19% con un -2); cala il Movimento Cinque Stelle al 18% e Beppe Grillo 14% (anche lui -2); cala la Lega al 15,5% e Matteo Salvini al 26% (-3). Patto del Nazareno - Datamedia dà invece in crescita partiti anti-Nazareno. La Lega Nord, si legge sul Tempo, guadagna altri 3 punti decimali e tocca la quota record del 14%; i Fratelli d'Italia recuperano lo 0,1% e arrivano al 2,5%. I partiti che, in modo diverso, hanno invece trattato fino all'ultimo momento con Renzi per influenzare la scelta per il Quirinale, perdono colpi: Forza Italia arretra di 2 punti decimali e scivola al 12,8% (sempre più distante dalla Lega); il Nuovo Centrodestra perde addirittura lo 0,8% (più o meno un quarto della sua intera forza elettorale) e crolla al 2,5%. Segno evidente che neppure gli elettori di NCD hanno apprezzato l'ennesima giravolta di Alfano, considerata soltanto un espediente per rimanere incollato al governo e alle sue poltrone. Quanto ai grillini, che si sono tirati fuori dalla partita Quirinale, perdono lo 0,4% scivolando così 18,1%, sempre più lontani dal risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche (25,5%).